Ripartono oggi i colloqui tra Russia e Ucraina, che hanno posto al centro del quarto round di negoziati l’istituzione di un ‘cessate il fuoco’, il ritiro delle truppe russe e le garanzie di sicurezza per Kiev.
Tuttavia, secondo il consigliere della presidenza ucraina Mykhailo Podolyak, “le due parti esprimono attivamente le proprie specifiche posizioni: le comunicazioni vengono mantenute in piedi, ma è difficile”. Poi, aggiunge: “Alla base della discordia, ci sono i sistemi politici troppo diversi. L’Ucraina è per la libertà di dialogo all’interno della società e del consenso, la Russia invece soffoca la propria società con degli ultimatum”.
Il consigliere ribadisce poi la posizione di Kiev, secondo cui i suoi negoziatori, si rifiuteranno di iniziare a discutere la forma delle relazioni future con la Russia fino a quando Mosca non accetterà prima un immediato cessate il fuoco.
Infine, ha detto la sua anche Ihor Zhovkva, vice capo dell’ufficio del presidente ucraino Zelensky, che ha così dichiarato: “Invece di darci un ultimatum o linee rosse o chiedere all’Ucraina di arrendersi, ora sembrano avviare negoziati costruttivi”.