Il Presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, oltre a fare il punto sulla situazione della crisi in Ucraina, è tornato a parlare dell’emergenza covid e di una ripresa della variante Delta che potrebbe causare una risalita dei contagi.
Queste le sue parole: “Sul fronte covid registriamo qualche problema negli ultimi giorni. Stiamo seguendo con attenzione quello che sta succedendo in Gran Bretagna che anticipa di 20 giorni quello che accade in Europa. Lì e in Israele si registra una ripresa del contagio”.
“I nostri esperti parlano di una ripresa di contagiosità della variante Delta, quella che abbiamo conosciuto prima della Omicron. Di quelli che si sono contagiati pur avendo avuto la tripla dose abbiamo verificato che il contagio c’è stato dopo 5 mesi più o meno dall’ultima somministrazione. E’ come se dopo il quinto mese il vaccino fatto avesse perso la capacità di protezione rispetto alla variante Delta”.
Di qui il rischio di una nuova ondata di contagio: “Noi siamo obbligati a seguire con un’attenzione maniacale quello che succede perché abbiamo il dovere di proteggere le nostre famiglie e la comunità campana da possibili riprese. Probabilmente noi non avremo per primavera una nuova ondata di contagio ma se prosegue questo fenomeno Delta rischiamo di avere la ripetizione dello scorso anno o del 2020: primavera ed estate tranquilla poi rimescolamento sociale, apertura delle attività e in autunno ci ritroviamo il problema”.
“Speriamo che non sia così ma dobbiamo sapere che è uno degli scenari possibili. Ho voluto dire questa cosa, che fa parte del lavoro più riservato che stiamo facendo, per arrivare ad una conclusione: l’uso della mascherina deve rimanere diffuso. Vi prego di essere attenti perché possono esserci varianti o riprese di contagiosità anche di varianti vecchie che ci impongono di essere prudenti. Manteniamo l’uso della mascherina anche quando non ci sono obblighi particolari come atto di responsabilità”.
A ciò si aggiungono le positività riscontrate nel corso delle attività di screening per i profughi ucraini. Al momento sono pochi i casi di covid accertati ma il Governatore ha sottolineato la crescente percentuale di casi di tubercolosi ed epatite oltre a bambini non vaccinati.