UCRAINA – “Dipende dalla volontà di Kiev”, così ha espresso il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov citato dalla Tass sul possibile cessate il fuoco dell’armata russa. Ha inoltre aggiunto però che le Repubbliche di Donetsk e Lugansk sono “Stati sovrani e indipendenti” e che l’Ucraina dovrebbe riconoscerli come tali.
La dichiarazione non lascia alcuna interpretazione, l’indipendenza del Donbass è la condizione irrinunciabile della politica russa. E’ arriva prima del quarto round di negoziati che Mosca è interessata a tenere “il prima possibile non appena la parte ucraina sarà pronta”, ha aggiunto Peskov. Ma al momento nessuna delle due delegazioni ha ancora indicato data e luogo del prossimo incontro.
Non è la prima volta che il portavoce del Cremlino parla di questa “condizione” come unica possibilità per permettere alle due parti in guerra di continuare a dialogare. Già ieri, in una intervista alla Reuters, Peskov aveva spiegato che Kiev è a conoscenza di quanto richiesto da Mosca, e cioè “incorporare la neutralità nella propria Costituzione, riconoscere la Crimea come territorio russo e riconoscere le repubbliche separatiste di Donetsk e Lugansk come Stati indipendenti”, aggiungendo che “tutto questo può essere fermato in un attimo” e che “non è vero” che la Russia intende annettere l’intero Paese. Da parte sua Kiev “cercherà un cessate il fuoco, la liberazione dei suoi territori e la risoluzione delle questioni umanitarie causate dalle ostilità”, ha detto il ministro degli Esteri Dmytro Kuleba in una diretta Facebook alla vigilia dell’incontro in Turchia con l’omologo russo Serghei Lavrov, in programma domani.
La Russia, ha aggiunto Peskov, risponderà anche al bando Usa sui prodotti energetici annunciato ieri dal presidente Biden facendo “ciò che è necessario e vantaggioso per noi in queste circostanze. Stiamo proteggendo i nostri interessi e agiremo coerentemente con questi”. Inoltre, “il Gabinetto dei ministri della Federazione Russa preparerà in poche ore un elenco di materie prime e prodotti, la cui importazione ed esportazione potrebbe essere limitata a causa delle sanzioni”.