ITALIA -Secondo quanto emerso dalle ultime negoziati tra la Russia e l’Ucraina, sarebbero tre le condizioni poste da Putin nei confronti degli ucraini affinché si possa porre fine allo scontro armato.
- il riconoscimento dell’indipendenza delle Repubbliche separatiste di Luhansk e Donetsk e della Crimea come territorio russo;
- nessuna adesione alla Nato da parte dell’Ucraina;
- la nomina di un primo ministro scelto dal governo russo, si vocifera il filorusso Boyko, lasciando Zelensky come presidente pro forma.
Si tratta di richieste a cui la delegazione ucraina avrebbe risposto di no. E’ quanto emerso dal terzo round di negoziati in coro nella regione di Brest in Bielorussia.
Si tratta di richieste che sono state in parte annunciate dal Cremlino attraverso il suo portavoce Dmitry Peskov. “La Russia chiede che l’Ucraina cessi l’azione militare, modifichi la sua costituzione per sancire la sua neutralità, riconosca la Crimea come territorio russo e riconosca le repubbliche separatiste di Donetsk e Luhansk come territori indipendenti – le parole di Peskov – non abbiamo altre rivendicazioni territoriali, stiamo smilitarizzando l’Ucraina. La cosa principale è che l’Ucraina cessi la sua azione militare. Poi dovrebbero apportare le modifiche alla loro costituzione in base alla quale l’Ucraina rifiuta qualsiasi alleanza con altri”.
I negoziati sono ripresi dopo giorni di tensioni causati dalla violazione della tregua da parte delle truppe russe, raggiunta proprio durante il secondo incontro tra le delegazioni dei due Paesi, per permettere la creazione di corridoi umanitari e l’evacuazione dei civili dalle principali città dell’Ucraina che resta la priorità per il governo ucraino.