Da qualche giorno il mood è cambiato: si parla sempre e ovunque di guerra, purtroppo. E De Luca si è adeguato: nel suo tradizionale spazio video social del venerdì, registrato nel palazzo del Genio Civile di Salerno, il presidente della giunta regionale della Campania si è scoperto stratega e analista di crisi internazionale, sentendosi evidentemente in dovere di suggerire al governo cosa e come fare e quale debba essere la posizione dell’Italia rispetto alla Russia e all’Ucraina.
“Il compito che abbiamo non è quello di alimentare le tensioni, le tifoserie ma è quello di favorire, in qualche caso anche con i silenzio, un clima di ripresa delle iniziative diplomatiche.Non so se l’invio di armi in ucraina contribuirà alla ripresa di un dialogo. L’Italia fino a qualche giorno ha avuto una posizione timida, ora oltranzista dobbiamo mantenere la calma; non vorrei che qualcuno che ci ricordasse che 80 anni fa l’Italia invase l’Ucraina e la Russia. Si è impedita la partecipazione di atleti russi alle Paralimpiadi. Io sinceramente mi domando cosa c’entrino gli atleti disabili russi con l’aggressione all’Ucraina.“
Poi, invece, su una vicenda più locale e sicuramente di competenza della Regione, ovvero l’accoglienza dei profughi in Campania, De Luca ha spiegato che la priorità è vaccinare chi arriverà qui: “Purtroppo sia in Russia che in Ucraina, dice, la popolazione vaccinata contro il Covid è del 35%. Molti profughi non sono vaccinati. Quindi nel momento in cui, come è doveroso, apriamo le braccia ai profughi, dobbiamo anche sapere che dobbiamo stare attenti”. I profughi che raggiungono la Campania dovranno osservare una quarantena temporanea, ha ricordato, e fare i tamponi. Metteremo in campo una campagna di vaccinazione, dobbiamo evitare il rischio che si accendano focolai di contagio o arrivino varianti che non conosciamo“.