Ore di panico in Ucraina, dove questa notte i tiri russi hanno colpito e incendiato la centrale di Zaporizhzhia, evocando lo spettro di una nuova Chernobyl. Infatti, si è chiuso con un nulla di fatto il colloquio tra Ucraina e Russia svoltosi nei boschi di Brest e perciò, la guerra è ripresa durante la notte, soprattutto sul fronte sud.
In particolare, l’armata russa ha ingaggiato un lungo combattimento con le truppe ucraine, intente a difendere la centrale nucleare a sei reattori di Enerhodar, oltre a quella di Zaporizhzhia, la più grande d’Europa, la quale è stata bersagliata con tiri d’artiglieria e di mitragliatrici pesanti da tutte le parti, causando l’incendio di una delle sei unità.
Pertanto, è stato convocato d’urgenza il Consiglio di Sicurezza dell’Onu, allo scopo di far cessare immediatamente il fuoco, poiché i pompieri non potevano raggiungere l’impianto per domare le fiamme. Tuttavia, una volta raggiunta la centrale, sono riusciti a spegnere l’incendio ponendo fine alle due ore più terribili di questo conflitto finora. Infine, come riferisce l’AIEA:
“Le attrezzature essenziali della centrale colpita non sono state compromesse dall’incendio e non ci sono state fughe radioattive”.