Coronavirus

Novavax, partono le prime somministrazioni dell’Asl Caserta

Pubblicato

il

Cominciano domani 1 marzo, nel territorio dell’Asl di Caserta, le somministrazioni del nuovo vaccino Novavax. Con questo preparato si spera di convincere tutte le persone che finora hanno scelto di non immunizzarsi contro il Sars-Cov-2. La caratteristica di Novavax, infatti, è quella di non contenere mRNA ma la proteina spike di SARS CoV-2, assieme ad una sostanza adiuvante che permette di potenziare la risposta del sistema immunitario all’antigene e solitamente di aumentare anche la durata di protezione. Si basa sulla tecnologia delle proteine ricombinanti, già usata per altri vaccini, come quello contro l’epatite B e il papilloma virus.

Secondo le indicazioni del Ministero della Salute, dovrà essere utilizzato esclusivamente per la vaccinazione a ciclo primario delle persone dai 18 in su che non hanno ancora ricevuto alcuna somministrazione. Il vaccino Novavax verrà somministrato in tutti gli hub vaccinali dell’ASL di Caserta, con accesso diretto ovvero senza bisogno di prenotazione. Ecco quali sono gli hub dove verrà utilizzato per le prime dosi degli over 18 fino ad esaurimento scorte:

– Centro vaccinale “Caserma Brigata Garibaldi” Caserta (Lunedì- Venerdi) dalle ore 9,00 alle ore 14,00;
– Centro Vaccinale P.O. di Piedimonte Matese dalle ore 9,00 alle ore 14,00;
– Centro Vaccinale P.O. di Sessa Aurunca dalle ore 9,00 alle ore 14,00;
– Centro Vaccinale P.O. di Aversa dalle ore 9,00 alle ore 14,00;
– Centro vaccinale Medi Teverola dalle ore 9,00 alle ore 14,00;
– Centro Vaccinale di Francolise dalle ore 14,00 alle ore 19,00.

Con questo vaccino si spera di convincere quella parte di popolazione ancora indecisa, che continua ad avere dubbi o paure. Come per le altre tipologie di vaccino, è prevista la somministrazione di due dosi a distanza l’una dall’altra di 21 giorni.

La sua caratteristica è quella di non contenere mRNA ma la proteina spike di SARS CoV-2, assieme ad una sostanza adiuvante che permette di potenziare la risposta del sistema immunitario all’antigene e solitamente di aumentare anche la durata di protezione. Si basa sulla tecnologia delle proteine ricombinanti, già usata per altri vaccini, come quello contro l’epatite B e il papilloma virus.

Rispondi

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Popolari

Exit mobile version