Cronaca

Elezioni amministrative, Sant’Antimo: circolano i primi nomi

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SANT’ANTIMO – In attesa delle elezioni amministrative di Sant’Antimo, dopo mesi di commissariamento, la cittadina a nord di Napoli andrà al voto per mettersi alle spalle il periodo buio dello scioglimento per infiltrazioni della camorra.

Circolano già i primi nomi. In lizza ci dovrebbe essere sicuramente Arcangelo Cappuccio, ex sindaco, sostenuto da M5S e una civica. Per il centrosinistra è corsa a due tra Domenico Russo, figlio dell’ex sindaco Antimo Russo, e Nicola Marzocchella, già assessore alle Opere pubbliche, Protocollo, Anticorruzione. Entrambi avrebbero velleità di guidare una coalizione nell’alveo del centrosinistra.

In queste ore è stata nominata l’ex consigliera Giusy Ferriero responsabile Campania Libera a Sant’Antimo. Candidata alle scorse elezioni regionali, già consigliere comunale di Sant’Antimo, Ferriero è pronta a costruire una lista competitiva. 

“Sono davvero molto contenta. Essere la rappresentante di Campania Libera sul territorio Santantimese è motivo di soddisfazione ed orgoglio – dichiara Giuseppina Ferriero – Ringrazio i rappresentanti regionali di Campania Libera per la fiducia accordatami. Darò il massimo”. Manca poco alle elezioni comunali che dovrebbero svolgersi a fine maggio. “Dopo le vicende che hanno visto coinvolti diversi esponenti politici del territorio negli ultimi anni, è necessario riacquistare un senso di libertà e di fiducia nelle istituzioni. Sant’Antimo ha bisogno di essere rassicurato e Campania Libera deve diventare un punto di riferimento per tutti coloro che sono stanchi di sentirsi ULTIMI. Mi auguro – conclude Giuseppina Ferriero – che tale pensiero venga largamente condiviso dai tanti esponenti politici sul territorio e che il senso di sfida si trasformi in un senso di rivalsa e di collaborazione da parte di tutti”.

Nei giorni scorsi il Pd, attraverso una nota del segretario Salvatore Pedata, aveva parlato di una rivoluzione calma: “Per una rivoluzione calma In questi ultimi tempi, tanto si è detto ma poco si è confutato delle posizioni del Partito Democratico. In verità, noi intendiamo trasformare la disobbedienza ai comportamenti in atto in un sapere condivisibile, mettendo a disposizione la nostra esperienza e facendo tesoro degli errori commessi. La soluzione dei conflitti non si trova presidiando rabbiosamente il proprio spazio, ma condividendolo per renderlo aperto e virtualmente illimitato. Le battaglie si vincono non quando una fazione prevarica l’altra, ma quando il sogno del singolo diventa visione collettiva e dunque futuro.

Si è parlato di un “trentennio” da considerare concluso. In effetti è dal 1993 che con la legge 81 per l’elezione diretta del sindaco si assiste ad una deriva dei comportamenti nella formazione delle alleanze pre-elettorali, causa principe dei guasti prodotti nella nostra comunità. E’ pur vero che lo spirito della legge era quello di assicurare maggioranze certe da proporre al corpo elettorale al fine di scongiurare accordi postumi non in linea con le espressioni di voto. Ma una interpretazione fuorviante e di comodo ne ha vanificato nel tempo gli effetti desiderati: non elaborazioni politiche nelle opportune sedi ma un fiorire incontrollato di offerte di appoggio in cambio di gratificazioni personali. Altra interpretazione è pretestuosa e fuorviante: indice di mala fede e volutamente assunta per innalzare i toni di uno scontro del quale in questo momento non se ne sente proprio il bisogno. Nessuna considerazione politica sulla qualità delle amministrazioni precedenti, nessun tentativo di omologazione, men che mai considerazioni su persone e le loro azioni!

Noi sappiamo che abbiamo la necessità di confrontarci con tutti, il contesto in cui viviamo lo impone, ma dobbiamo farlo consapevoli di agire nel rispetto delle regole della trasparenza e solo nell’interesse della collettività.

E non ci si può addebitare la volontà di una individuazione interna, anche se non è nostra intenzione imporla ai possibili alleati. Noi abbiamo un gruppo dirigente di valore, persone preparate, libere da qualsiasi ombra che ne possa mettere in dubbio la volontà di contrasto ad ogni forma di illegalità, dal quale trarne il profilo giusto per iniziare un percorso di rinascita della nostra comunità. Lo metteremo a disposizione di un accordo condiviso ed al vaglio dell’elettorato sapendo di aver fatto la scelta giusta”.

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