Molti gli accertamenti nel fine settimana effettuati della Polizia Locale nell’ambito dell’intensa attività che ha interessato i principali quartieri della movida. Per il controllo delle norme che regolano la “movida” cittadina, nell’area di Chiaia, nel centro storico e al Vomero sono state controllate 91 attività, tese in particolare alla verifica della regolarità della vendita e del consumo di alcolici e delle autorizzazioni amministrative di bar, ristoranti e pizzerie.
Sessanta i verbali elevati per occupazione abusiva di suolo pubblico, per la mancata differenziazione dei rifiuti e per la diffusione di musica senza la necessaria autorizzazione d’impatto acustico.
Le pattuglie della Polizia Locale in tema di rispetto delle normative anti covid hanno controllato 253 persone per la verifica del green pass e il corretto utilizzo delle mascherine. Le verifiche hanno riguardato sia gli utenti sia i titolari e i dipendenti delle attività commerciali. Da ciò sono scaturiti dieci verbali per difformità del certificato verde e per il mancato uso dei dispositivi di protezione.
Per quanto riguarda le violazioni al Codice della strada sono state elevate 248 sanzioni. 12 i veicoli sequestrati e di questi uno era inserito tra quelli da ricercare perché intestato ad un soggetto fittizio. 93 le auto in sosta irregolare rimosse e ben 32 nella sola Via Luigia Sanfelice per la quale, nei giorni precedenti, erano giunti negli uffici della Polizia Locale diversi esposti. Sette i parcheggiatori abusivi recidivi sanzionati e deferiti all’Autorità Giudiziaria locale perché sorpresi a esercitare l’attività.
Le verifiche eseguite hanno incluso anche il controllo riguardante la vendita di alcolici a minorenni e nell’ambito delle azioni messe in atto dal reparto specialistico per la tutela della salute dei minori, una pattuglia di agenti in borghese, nel presidiare le strade del centro storico, notava una ragazzina appena quindicenne in evidente stato di alterazione psico fisica. Dopo averle prestato l’assistenza del caso e dopo essere stati raggiunti dai genitori e proceduto all’affidamento, chiedevano quale fosse stato il locale che le aveva servito gli alcoolici ma l’adolescente non era nelle condizioni di ricordarlo.