NAPOLI – “Mio figlio è a tutti gli effetti un deportato”. Lo ha dichiarato la voce preoccupata di un commerciante napoletano di 38anni a cui la ex compagna ha sottratto il figlio portandolo in Ucraina quando aveva poco più di due anni.
La madre, di origini ucraine, si + trasferita nel suo Paese con il bimbo, il quale ha adesso 7 anni. L”Ucraina è oggi al centro di una grave crisi internazionale e la riuscita di quest’ultima è nelle mani della diplomazia.
In Italia la donna è stata condannata in primo grado a un anno e sei mesi di reclusione per sottrazione internazionale di minore. Ciononostante, da quando è andata via, non ha mai consentito al piccolo di fare rientro in Italia, dove è nato. Di recente ha presentato un’altra denuncia, la seconda, che però giace sulle scrivanie della Procura di Nola (Napoli).
“Mio figlio è a tutti gli effetti un deportato”, sottolinea all’Ansa Gennaro che da anni si sta battendo per riavere il suo bambino, “e adesso con quello che sta succedendo non riesco più a dormire. Ho paura che scoppi una guerra e che possa succedere qualcosa a mio figlio”. Palumbo lancia il suo ennesimo appello: “l’Italia pretenda che siano rispettati i trattati internazionali tra Italia e Ucraina. Sono cinque anni che mio figlio lo vedo solo via WhatsApp e chiedo al ministro degli Esteri Luigi Di Maio, in procinto di recarsi proprio in Ucraina, di prendere a cuore la mia situazione e quella di tanti altri bimbi che come S. sono sotto sequestro in Ucraina”.