La campagna vaccinale per i bambini prosegue a pieno ritmo, ma vi sono ancora dei genitori restii a far vaccinare i propri figli. In questa situazione il direttore dell’azienda sanitaria Santobono, Rodolfo Conenna, lancia un appello alle famiglie: scegliere il vaccino anziché rischiare le complicanze del Covid.
“Tra virus e vaccino per i vostri figli, scegliete il vaccino“, afferma Conenna ai mircofoni di Radio Crc, nel corso della trasmissione Barba&Capelli. “Nella scelta per i nostri figli dobbiamo sapere raffreddare le emozioni e diventare aridi e riferirci ai dati numerici: ad oggi sono stati vaccinati negli Stati Uniti 8 milioni di bambini e sono stati registrati solo 11 casi di miocardite, tutti regrediti in tre giorni”.
“Sostanzialmente, possiamo dire che vaccinarsi è mille volte più sicuro rispetto al rischio molto più concreto delle complicanze del contagio da virus Covid 19, e oggi purtroppo avere il contagio è un evento possibile; ci sono dati che ci dicono che a breve la Omicron porterà al contagio di almeno metà della popolazione”.
Un dato, questo, confermato anche dal sottosegretario Sileri, il quale ha affermato che entro la fine del 2022 la variante Omicron contagerà quasi tutta la popolazione italiana. Per quanto riguarda gli effetti del Covid sui bambini, i medici del Santobono ne sono testimoni diretti: meno di una settimana fa una bimba di 6 anni, figlia di genitori no-vax, è stata ricoverata in terapia intensiva.
“Prima di Natale avevamo pochissimi ricoveri, successivamente in 15 giorni sono passati da 0 a 30 e siamo stati costretti ad aprire degli altri reparti“, sottolinea Conenna al riguardo. “Attualmente, quindi, noi abbiamo 30 posti letto dedicati al Covid, poi abbiamo una zona filtro di 10 posti letto per gestire i bambini in ingresso per altre patologie, poi abbiamo 2 posti di terapia intensiva attualmente occupati e 2 di neonatologia”.
Un altro motivo per cui il dott. Conenna spinge i genitori a scegliere il vaccino è la sindrome infiammatoria multisistemica. “Poi c’è il fenomeno della MIS-C, ovvero bambini che sono stati positivi settimane prima e che ora presentano sintomatologia anche grave di interessamento multi organo. In un anno abbiamo avuto circa 60 bambini con questa grave infiammazione multipla”.