Con il dilagare di Omicron i mesi di gennaio e febbraio si preannunciano difficili, ma in primavera la situazione potrebbe tornare stabile. A spiegarlo all’Ansa è Franco Faella, infettivologo ed ex direttore del dipartimento Emergenza dell’ospedale Cotugno.
“Dobbiamo aspettarci tra 20-30 giorni un numero ancora più elevato di contagi e due mesi difficili a gennaio e febbraio, poi a primavera dovremmo tornare ad una situazione più tranquilla“, ha sottolineato Faella. “Per alleggerire la pressione sulle strutture sanitarie bisogna coinvolgere gli ospedali della provincia di Napoli, e il San Giovanni Bosco ed il Loreto Mare, che hanno questa capacità“.
“Per ogni malattia infettiva c’è un tasso di riproduzione di base, Omicron è una variante con grande capacità di diffusione. Si dice che non sia più grave, ma proprio la sua grande capacità di diffusione aumenta il numero di malati con complicanze, e, di conseguenza, aumenta il numero di morti“.
In questa situazione, spiega Franco Faella, quelli maggiormente esposti al pericolo sono i non vaccinati: ad oggi, il 60% dei ricoveri al Cotugno è costituito proprio da pazienti che non hanno ricevuto il vaccino anti-covid. “Certamente il virus contagia soprattutto i non vaccinati, che corrono un rischio elevatissimo. Chi è vaccinato con tre dosi è più difeso”.
Per quanto riguarda gli sviluppi futuri della pandemia, anche Faella concorda su una possibile evoluzione in endemia. “Il futuro di questa pandemia non lo possiamo ipotizzare. Si aspetta quella che si chiama la sua ‘raffreddorizzazione’ ed è possibile che la variante Omicron vada in questa direzione, ma non possiamo dirlo con certezza“.