CAMPANIA – Nella consueta diretta del venerdì, il Presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca ha annunciato la volontà di posticipare a fine gennaio la riapertura delle attività scolastiche di ogni ordine e grado in presenza. Il movente è da rinvenire nell’aumentare esponenziale dei casi da Covid-19 che hanno coinvolto la Regione colpendo soprattutto le fasce di età dei più piccoli.
Tuttavia, Palazzo Chigi non indietreggia sulla volontà di evitare fin quando possibile la soluzione della didattica a distanza annunciando l’intenzione di impugnare di impugnare il provvedimento del governatore qualora ve ne fosse esigenza.
La decisione, secondo quanto testimoniato, sarebbe vista come una vera e propria forzatura poiché, come ricordato dalla Pubblica istruzione, il decreto varato il 6 agosto dispone che la DAD può essere disposta solo nel caso in cui la regione in questione si trovi in zona arancione o rossa.
La Campania, tuttora in zona bianca nonostante lo stress cui sono sottoposte le strutture ospedaliere, non potrebbe giovare di tale possibilità. Ciononostante, a nulla è servito l’intervento di Palazzo Chigi, De Luca rincara la dose riaffermando la sua posizione: ““Stiamo intervenendo perché siamo in una situazione di emergenza nella fascia d’età sotto i 12 anni il numero dei vaccinati è irrisorio, inoltre a causa del contagio mancano gli insegnanti e il personale Ata”.
La caparbietà del governatore non può però subordinare un potere gerarchicamente elevato come quello governativo, motivo per il quale, con tutt’altro che beneplacito dei presidi ed insegnanti campani, il 10 gli studenti torneranno in aula.