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Campania, De Luca: “Rispetto ai dati che abbiamo della sanità campana, noi dovremmo essere già in zona arancione”

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CAMPANIA – “Rispetto ai dati che abbiamo della sanità campana, noi dovremmo essere già in zona arancione, non in zona gialla. Il dato che avevamo ieri era di occupazione del 12,5% di posti letto in area medica, ricoveri Covid ordinari, e del 6% di occupazione di posti di terapia intensiva. Le soglie sono rispettivamente 15% per l’area medica e 10% in terapia intensiva. Nell’ultima riunione che abbiamo fatto ieri pomeriggio con i direttori generali si è parlato del fatto che noi dobbiamo aumentare il denominatore. Dal punto di vista strettamente sanitario, noi avremmo interesse ad andare subito in zona arancione, ma dal punto di vista sociale ed economico no, perchè sarebbe una tragedia bloccare nuovamente l’economia della regione. Quindi in questo momento stiamo cercando di liberare posti di reparti ordinari per accogliere malati Covid, sapendo che questo è qualcosa che pesa sulla vita della nostra comunità, perchè ritardiamo altri interventi, non quelli urgenti ovviamente.

E per le terapie intensive dobbiamo riaprire, sapendo che abbiamo un problema drammatico di personale. Mancano gli anestesisti, manca personale. Dobbiamo bloccare altre attività, altri reparti. Abbiamo realizzato l’anno scorso 120 posti aggiuntivi di terapia intensiva, abbiamo subito aggressioni mediatiche idiote, infami. Ma è chiaro che se arriviamo ad occupare il 10% delle terapie intensive, non c’è niente da fare, dobbiamo chiudere il resto. Allora noi stiamo dando l’anima per cercare, d’intesa con i nostri dirigenti medici, di non sforare le due soglie previste dalla norma nazionale. Dobbiamo seguire continuamente l’evoluzione“. Così Vincenzo De Luca, a conclusione del suo lungo intervento in Consiglio Regionale, ha fatto il punto sull’emergenza Covid in Campania. 

Io – ha proseguito il Governatore – ho una sola amarezza: abbiamo perduto un vantaggio che aveva la Regione Campania, l’unica che non aveva mai rinunciato all’obbligo di mascherina anche all’aperto. Solo che i livelli di controllo, qui, sono stati pari a zero. Ancora oggi non vedo una pattuglia delle forze dell’ordine e delle polizie municipali, nei comuni, fare una multa per l’uso della mascherina. Basterebbe questo per ridurre del 40% la diffusione del contagio. C’è da stare male: se solo avessimo seguito in maniera più attenta questa norma da settembre in poi. Adesso la situazione si è omologata. Abbiamo cominciato a registrare i primi casi Omicron nel Cilento, come l’anno scorso. Poi qualcuno a Giugliano ha avuto la bella idea di portare gli alunni in gita in Irlanda e ce ne siamo tornati con 35 positivi. Poi i militari ritornati dal Sudafrica che abbiamo accolto. Poi altri nella Asl Napoli 2“.

Adesso comunque la situazione è questa, non perdiamo tempo. Dobbiamo controllare quotidianamente che non vengano sforati i parametri nazionali, altrimenti ci facciamo male. Già per il livello di contagi per 100mila abitanti siamo oltre soglia. Reggiamo perchè reggiamo per i ricoveri in area medica e per i ricoveri in terapia intensiva“, ha concluso De Luca. 

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