NAPOLI – Valentina Petricciuolo, neolaureata in Giurisprudenza, discute la tesi a poche ore dalla missiva con cui suo padre ed altri colleghi erano stati licenziati. La tesi “Diritto del lavoro e globalizzazione” è stata scritta proprio nei mesi più difficili della vicenda ed in cui il padre, Francesco, ha militato per riottenere il suo lavoro.
Poche ore prima della cerimonia alla porta di casa aveva bussato l’ufficiale giudiziario per notificare al padre la lettere di fine rapporto lavorativo inviata dalla multinazionale americana.
La dedica in prima pagina è rivolto a suo padre ed ai suoi compagni di lavoro: «A mio padre e ai lavoratori della Whirlpool di Napoli».
Poi, un’analisi puntuale degli effetti della globalizzazione e delle delocalizzazioni industriali, su tutte la vicenda che ha vissuto con la sua famiglia negli ultimi 900 giorni durante i quali lo stabilimento napoletano dove suo padre ha lavorato per trent’anni e dove aveva lavorato il nonno materno ha smesso di produrre lavatrici dopo sessant’anni.
«Quando iniziò l’Università le dissi: non metterci molto tempo, perché non so fino a quando riuscirò a pagarti gli studi» dice commosso Francesco, il papà di Valentina. «La cosa straordinaria è proprio questa: la lettera di licenziamento a me e due giorni dopo la laurea», conclude.