GLASGOW – Alla Cop26, Boris Johnson chiude il vertice dei leader che ha introdotto i lavori della conferenza Onu sul clima svoltasi a Glasgow con uno spirito di «cauto ottimismo» dopo la dichiarazione odierna sulla deforestazione, ma avvertendo che resta ancora «molta strada da fare».
Il premier britannico Boris Johnson, padrone di casa, ha elogiato i donatori privati entrati in campo nella lotta al surriscaldamento del pianeta nell’ambito della conferenza Onu Cop26 in corso a Glasgow. Mentre ha paragonato il risultato parziale emerso dai due giorni del vertice dei leader a «un pareggio» calcistico strappato «nei tempi supplementari», sottolineando come la partita di Glasgow non sia finita e la palla sia ora «ai negoziatori» incaricati di proseguire nelle trattative nei prossimi giorni della conferenza, che continuerà fino alla prossima settimana.
La giornata conclusiva
Oggi si registra la mgiornata conclusiva per la Cop 26, tra i cui obiettivi l’accordo per le emissioni zero che però sembra ancora essere tutto in salita per i disaccordi tra i vari stati. Prevista per oggi invece una dichiarazione sulla fine della deforestazione entro il 2030, con un impegno da 19,2 miliardi di dollari.
I paesi che firmeranno l’intesa – tra i quali Brasile, Russia, Cina, Indonesia e Repubblica Democratica del Congo – coprono circa l’85% delle foreste mondiali.
Alcuni dei fondi andranno ai paesi in via di sviluppo per ripristinare i terreni danneggiati, affrontare la piaga degli incendi boschivi e sostenere le comunità indigene. I governi di 28 paesi si impegneranno anche a rimuovere la deforestazione dal commercio globale di cibo e altri prodotti agricoli come l’olio di palma, la soia e il cacao.
Queste sono tra le industrie che contribuiscono di più all’abbattimento degli alberi. Sarà, inoltre, istituito un fondo da 1,5 miliardi di dollari per proteggere la seconda foresta pluviale tropicale più grande del mondo, nel bacino del Congo.