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CAIVANO. Enzo Falco si fa lobby. 30mila euro alla ditta dove lavora il nipote.

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CAIVANO – Vi ho lasciati con l’inerzia della macchina amministrativa targata Enzo Falco, vi ho raccontato di come la fascia tricolore non è riuscito a fare nulla in questo anno di amministrazione e di come ha cominciato a difendersi dicendo che per ottenere soldi dal governo ci volesse nuova forza lavoro negli uffici comunali e che senza di essa non si poteva mettere in atto quel meccanismo di progettazioni utili a far recepire fondi dall’ente gialloverde. Senza sapere che per progettare non per forza bisogna avere in house i tecnici o gli europrogettisti. Ma qui siamo proprio all’ABC – ricordate queste tre lettere – della Politica che manca al primo cittadino compresa la sua maggioranza.

In realtà mi sbagliavo. Non è che non si sta facendo proprio nulla. Non si sta facendo nulla per la città e per la comunità! Ma gli aspetti e gli interessi personali sono gestiti alla grande.

Premesso che più volte abbiamo scritto che l’Amministrazione Falco è un’Amministrazione familistica e gestita da amici degli amici con incarichi diretti affidati ad amici di amici di amici. Ma mai ci saremmo aspettati tale perseveranza.

A partire dal fatto che l’Assessore De Lucia lamenta la presenza costante del cognato del Sindaco, tale Domenico Argiento, negli uffici del settore Urbanistica non lesinando disposizioni ai funzionari millantando deleghe ottenute dal primo cittadino delle quali l’Assessore non trova riscontro in documentazioni cartacee.

Per non parlare che l’amica storica del Sindaco, l’assessora Maria Donesi, siede ancora nell’esecutivo da evasore fiscale e da indagata e perennemente coperta dalla volontà della fascia tricolore di tenerla attaccata alla poltrona, permettendole di ripagarsi il suo debito con i soldi dei contribuenti, ammesso che abbia capito che le tasse vanno pagate. Una cosa di cui bisognerebbe vergognarsi e indignarsi, a Caivano il primo cittadino la copre con un velo di omertà, semplicemente non dando peso alla cosa e divincolando qualsiasi domanda a riguardo senza mai toccare il tema.

Una gestione familistica con il pensiero costante che il Comune sia “cosa loro” la si legge anche attraverso le determinazioni di affidamento diretto presenti sull’albo pretorio del Comune.

L’ultima che davvero fa accapponare la pelle, se vogliamo continuare a pensare che intorno alla figura di Enzo Falco gravita una vera e propria lobby, è la 1269 del 19 ottobre 2021 dove in maniera diretta e senza neanche fare una ricerca di mercato o ascoltare qualche altro operatore economico si decide, dietro proposta/offerta da parte della ditta, di affidare € 29.967,47 compreso di iva alla ditta in house del Comune di Napoli “ABC – Acqua bene comune – per il servizio relativo ai controlli interni per la verifica della qualità dell’acqua destinata al consumo umano.

Nulla fa, nulla sa fare questo sindaco, però come si preoccupa per la salute dei cittadini. Non riesce a recepire fondi, non riesce ad incassare moneta sonante da tasse e imposte, non riesce a mettere a freno l’evasione fiscale, non riesce a tenere costante l’importo della TARI, infatti l’ha aumentato, ma riesce perfettamente a sapere come spendere i soldi per la “salute” dei cittadini affidandosi alla ditta dove lavorava il fratello ed oggi lavora il nipote Marcantonio, anche lui presente in Consiglio Comunale, ci eravamo dimenticati l’ultimo parente. Pardon.

E dopo aver illustrato quest’ultimo affidamento diretto e aver dimostrato a chi è stato appaltato il servizio, credo che non bisogna aggiungere altro. I lettori trarranno le proprie considerazioni.

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