CAIVANO – Era da parecchio che non mi dedicavo alla mia città, quest’eterna sconfitta, una landa desolata in provincia di lamiera, una città che non ha più nulla da offrire perché sventrata, stuprata e abbandonata prima dalla politica e poi dai suoi abitanti.
Oggi è terra di nessuno, proprietà di una camorra divisa tra narcotraffico e racket appena riesumato da pluripregiudicati fermi agli anni ’70 che nella loro vita da criminale, quella è l’unica cosa che gli riesce meglio, oltre a quello di piazzare qua e là qualche parente nel mondo del lavoro grazie alla connivenza della politica locale e mentre si ammazzano ragazzini cresciuti a pane e lupara, mentre quegli stessi ragazzini si mettono in testa di creare il proprio impero per sovvertire lo stato di cose in un mondo parallelo dove vige la legge sovversiva, qui i politici continuano a fare passerelle.
Addirittura si scambia un regolamento di conti come un fenomeno straordinario pur di strumentalizzare e immolarsi a soggetti anticamorra. Un tempo i veri uomini, i veri politici, quelli che non avevano paura di nulla, figuriamoci di un pagliaccio vestito da mafiosone, a questi politicucci da strapazzo e a questi nuovi santoni li avrebbe etichettati come i galli sull’immondizia. Ma sono consapevole che indietro non si torna e lo spettacolo che oggi mostrano le istituzioni è davvero raccapricciante.
Vi avevo lasciato come i dilettanti allo sbaraglio e vi ho trovato come i professionisti dell’improvvisazione. La classe dirigente caivanese fa acqua da tutte le parti e mentre davanti alle nostre telecamere abbiamo ascoltato in silenzio il Sindaco ammonirci dicendo che i bilanci si fanno alla fine dell’anno, abbiamo aspettato ansiosi di poter commentare qualcos’altro.
L’anno è passato ma dal punto di vista di azioni politiche, programmazioni e figurarsi i fatti, da quest’Amministrazione nulla è stato fatto. Questo esecutivo, sempre in piena crisi, ha prodotto il nulla cosmico. Per non parlare dei continui litigi e degli equilibri ancora da perfezionare.
Italia Viva che essendosi ritrovata con cinque consiglieri, mentre accusava Noi Campani di essere dei cambiacasacca, adesso recrimina l’Assessore e vorrebbe far tornare Pasquale Mennillo. Il prezzo lo pagherà, almeno stando alle ultime indiscrezioni, Pasquale Penza assessore del M5S e “genio assoluto dell’ecologia moderna” mentre Maria Donesi risulta essere tutelata dalla voglia di mantenerla in esecutivo del primo cittadino, nonostante la foto della stessa questa mattina campeggi sulla prima pagina di “Cronache di Napoli” insieme a quella del Consigliere Giamante Alibrico e l’ex assessore per 5 giorni Claudio Castaldo perché indagati poiché da evasori fiscali verso il Comune di Caivano, al momento dell’investitura della propria carica, hanno dichiarato il falso.
Quindi, giusto per non farsi mancare nulla, quest’Amministrazione oltre a non aver prodotto nulla, all’interno del suo esecutivo e legislativo presenta anche elementi con profili di incompatibilità e da alcuni giorni anche indagati dalla magistratura e il Sindaco cosa fa? Consapevole della propria incapacità e della sua amministrazione nonché di quella della macchina burocratica nel recepire fondi sovracomunali, cerca di deviare l’attenzione mettendo le mani avanti e commiserandosi del fatto che il governo, le leggi o chissà quale complotto impedisce alla sua amministrazione di dotarsi di forze lavoro in grado di poter fare progetti atti al recepimento dei famosi fondi del PNRR o del Recovery Fund.
Già attraverso un suo post di alcune settimane fa come fatto anche attraverso un suo editoriale pubblicato su Repubblica il primo cittadino corre ai ripari, comunicando ai suoi concittadini che laddove non arrivasse tutta quella pioggia di milioni sulla quale ha fondato la sua campagna elettorale la colpa non è della sua incompetenza manageriale ma del fatto che il governo non permette al Comune di Caivano di assumere personale.
Così, da furbo, pone le basi per dare due risposte sul territorio a quanti hanno votato lui o qualche consigliere destinatario di “paccheri alla caivanese”. Da un lato sta dicendo che non arriveranno fondi e dall’altro lato sta comunicando che non si possono assumere nuove figure all’interno del Comune: hai visto mai che qualche suo eletto avesse da pagare qualche “cambiale” ancora sospesa dall’ultima campagna elettorale?
E per non finire qui, l’ignoranza – sempre politica – non ammette suggerimenti. Inutile anche lo sforzo delle opposizioni che ieri e oggi hanno protocollato due mozioni, dove la prima riguarda un bando di finanziamento per un importo massimo di € 30 mila per rimpinguare il corpo di Polizia Locale di mezzi mobili (auto, bici elettriche, motocicli) o di strumenti tecnologici (body cam, droni, dash cam) e la seconda riguarda il fondo promosso dal Mite (Ministero della Transizione Ecologica) e che prevede risorse pari a 27 milioni di euro per dare il via un programma di investimenti per l’installazione di eco compattatori nei Comuni italiani.
Anche qui sono sicuro che non si farà nulla, perché oltre all’ingnoranza – sempre politica – c’è anche la presunzione del personalismo che non vuole far “appuntare”, come si dice in gergo, la medaglia al petto all’opposizione e di questo passo non ci resta altro da fare che rassegnarci all’idea che Caivano sia destinata a finire sempre più nel baratro e sempre più nelle mani della criminalità organizzata.