Il vicepresidente per le politiche di coesione territoriale di Confindustria, Vito Grassi, all’evento “Sud e Nord insieme verso l’Europa“, in previsione oggi a Napoli, ha affrontato il dibattitto sulle future scelte di coesione nazionali nell’ambito industriale.
Presenti all’evento erano anche alcuni ministri quali Bianchi, Giovannini e Carfagna ed il commissario europeo Elisa Ferreira che sono intervenuti durante il dibattitto, oltre i numerosi Governatori e presidenti di Confindustrie regionali.
Il vicepresidente Vito Grassi ha esordito descrivendo l’evento come: “Una giornata che ha l’obiettivo di ribadire l’assoluta importanza della coesione territoriale, per il Sud, per il Paese e l’Europa intera“.
“Siamo convinti da sempre che – ha proseguito Grassi – la frattura economica e sociale a scala territoriale del Paese rappresenti un freno oggettivo alla sua crescita economica complessiva, per il Mezzogiorno e per il Centro-Nord, e che agire con più intensità sullo sviluppo del Mezzogiorno rappresenti una condizione imprescindibile per riportare l’Italia su un sentiero di crescita e di convergenza verso l’Europa. Un’ Europa che si è finalmente accorta di questo unicum italiano, ponendola tra le priorità del nostro Pnrr“.
Riguardo le opportunità derivanti dal Pnrr ha poi sottolineato “Perché tale mole di risorse, mai disponibile in precedenza, abbia i migliori effetti, non va gestita e indirizzata come semplice somma di richieste locali, svincolate da comuni priorità. Serve una visione comune di priorità convergenti tra Regioni e governo, e tra tutte le forze produttive e sociali”.
Il governatore campano, Vincenzo De luca, ha detto: “I 209 miliardi del Pnrr non sono per il Covid ma per recuperare il divario Nord-Sud. Questo dato non è chiaro a tutti: l’obiettivo deve essere recuperare il divario territoriale di genere, la disoccupazione femminile, aumentare il tasso di crescita nazionale del 5% annuo“.
“Dal punto di vista del riparto delle risorse – ha proseguito – nessuno può dire quale sarà. Queste risorse devono servire a questo. Ma per fare ciò ci vogliono delle precondizioni: a partire da una classe dirigente adeguata che da noi non esiste” – ha concluso.