POLITICA

Morra: “Criminalità organizzate nelle Prefetture e al Ministero dell’Ambiente”

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NAPOLI – Polemiche per le molteplici affermazioni denigranti del presidente della Commissione parlamentare antimafia, Nicola Morra.

Il caso Tunisia – spiega il Presidente – mostra come la criminalità organizzata non vada ricercata solo nelle periferie e nei posti degradati ma anche nelle Prefetture e al Ministero dell’Ambiente dove ci sono colletti bianchi che non fanno l’interesse delle comunità

Siamo abituati a pensare alle mafie come una parte avversa al sistema ed invece sono parte integrante perché consentono di nascondere la polvere sotto il tappetto e di far arricchire ancora di più quelli che accumulano profitti illeciti.

È chiaro – prosegue – che i reati ambientali in questa logica, sono i primi ad essere omissati e addirittura bollati di improcedibilità nel silenzio generale perché i danni che ne derivano non sono immediatamente visibili. Le conseguenze sono più lente ma decisamente più massive“.

Non si è fatta attendere la replica decisa della ministra dell’Interno Luciana Lamorgese che le giudica “affermazioni gravissime e inaccettabili in quanto rivolte alle istituzioni impegnate sui territori per garantire legalità e sicurezza al servizio di cittadini“.

E chiede a Morra di chiarire “immediatamente sulla base di quali elementi o valutazioni ha reso le sue dichiarazioni”. Contro Morra anche il ministro della Transizione Ecologica, Roberto Cingolani, secondo il quale Morra deve “rendere note tutte le informazioni di cui è in possesso per poter intervenire nelle sedi opportune“.

Le parole di Morra sono state al centro di critiche da parte di molti esponenti della Lega, tra cui lo stesso Matteo Salvini che ribatte: “Ha fatto accuse gravissime senza fornire prove: ora ci aspettiamo le dimissioni immediate di Nicola Morra, Draghi e Lamorgese intervengano”.

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