ROMA – Via libera definitivo dal Senato al disegno di legge di delega al governo per la riforma del processo penale, con 177 sì e 24 no.
Dalla prescrizione al ‘regime speciale’ per alcuni reati, dal principio della improcedibilità fino ai criteri di priorità per l’azione penale, affidati al Parlamento: queste le principali novità previste dalla riforma, targata Marta Cartabia e frutto di una lunga quanto difficile mediazione all’interno della maggioranza, che ora è legge.
Il Senato, mercoledì 22 settembre, ha approvato la fiducia ai primi due articoli della riforma del processo penale. Il primo definisce i contorni della delega al governo, il secondo modifica direttamente il codice penale e quello di procedura penale. Il giorno dopo Palazzo Madama ha approvato con 177 sì e 24 no il testo già licenziato dalla Camera.
L’approvazione della riforma del processo penale, come quella del processo civile, sono tra le condizioni poste dall’Ue per erogare i fondi del Recovery Plan.
Le nuove norme vanno a modificare in gran parte il ddl Bonafede, che ‘giaceva’ da oltre un anno in commissione. L’impostazione complessiva della riforma, così come voluta dalla ministra Cartabia, mira a velocizzare i tempi dei processi, andando ad agire anche sui riti alternativi. Viene poi introdotto il principio della ‘giustizia riparativa’.