NAPOLI – A seguito di una denuncia sporta da più autotrasportatori, la Procura della Repubblica di Frosinone ha principiato delle indagini per comprendere la natura dei furti denunciati. Dopo le lunghe indagini, sono state identificate quattro persone dedite alla commissione di furti pluriaggravati a danno dei veicoli commerciali in sosta nelle aree di servizio autostradali.
Nella mattinata odierna è stata eseguita un’ordinanza dispositiva di misure cautelari nei confronti di tre persone, tutte dimoranti a Napoli, ritenute responsabili di una serie di furti commessi nelle aree di servizio situate nel tratto autostradale compreso tra Caserta Nord ed Anagni.
Le modalità operative erano ben cogitate. Esse consistevano, in primo luogo, nella perlustrazione delle aree di servizio a bordo di veicoli noleggiati da soggetti prestanome, al fine di individuare il mezzo in sosta da depredare mentre il conducente stava effettuando la pausa.
Una volta individuata la vittima, iniziava il piano. Veniva praticato un taglio del telone di copertura del semirimorchio, al fine di verificare la natura della merce trasportata. Subito dopo sopraggiungeva un autocarro, con un complice a bordo, sul quale veniva velocemente trasbordata la merce sottratta approfittando del fatto che il conducente del mezzo depredato stesse dormendo.
Il gruppo criminale prediligeva per le proprie azioni l’area di servizio La Macchia di Anagni, ove sono stati realizzati almeno due furti, nel corso dei quali sono stati rubati capi d’abbigliamento e utensili per la lavorazione del metallo.
Subito dopo aver commesso il furto i responsabili si dirigevano, a bordo dei mezzi utilizzati, verso il luogo di provenienza, ovvero la zona sud di Napoli, ove veniva scaricata la merce rubata, che successivamente veniva piazzata sul mercato illecito attraverso alcuni ricettatori.
L’ acquisizione dei filmati di registrazione delle telecamere di sicurezza delle aree di servizio e della rete autostradale hanno consentito di acquisire elementi utili alla comprensione della dinamica e all’emissione di un’ordinanza dispositiva di misure cautelari nei confronti di tre soggetti.
Una quarta persona indagata per gli stessi fatti già si trova in carcere per altri motivi, sempre legati a reati commessi in danno di autotrasportatori.