Ettore Plischi, il protagonista del romanzo di Vittorio Russo, è un quarantenne avvocato intraprendente e coraggioso, che cerca di non arrendersi ai “mala tempora currunt” quando scopre che lo studio legale Foresti sta per attraversare un periodo di decadenza. Sono gli effetti di una crisi economica lunga e silenziosa che dilania Roma e i suoi paesaggi sociali e culturali da ormai un ventennio e che assumono – nelle raffigurazioni dell’Autore – fisiognomiche paradossali, perverse e spesso corrotte.
In questo quadro claustrofobico e ovattato, a cui il protagonista sembra non volersi rassegnare, il viaggio in California con la sua Iris sembra la migliore soluzione per prendere fiato. Ma lì un inaspettato punto di rottura cambia per sempre la sua vita. Ettore è costretto a sopravvivere e a farsi strada fra la cruda violenza e delicati equilibri internazionali che uniscono politica e malaffare e a scegliere così una volta per tutte chi voler essere.
Può un evento del tutto fortuito, o apparentemente tale, cambiare radicalmente il corso di tante vite? C’è un filo sottile ed invisibile che lega, e al contempo modifica, le traiettorie dell’esistenza delle persone che si incontrano sul proprio cammino? Chi conduce alla meta dell’arco vitale, il Determinismo o la Casualità?
Immerso nella cultura musicale e cinematografica new wave degli anni ’70-’80-’90, che fa da colonna sonora e scenica a tutta la narrazione, “Scar Tissue sotto il Mantello” è un romanzo dai tratti noir, che entra dentro le viscere della Capitale e ne esplora personaggi, dinamiche, bellezze, comportamenti barbari e violenti, e in cui il protagonista riesce a farsi largo solo al prezzo di patire nuove cicatrici.