NAPOLI – La rabbia cresce a Giugliano in Campania. I cittadini denunciano ripetutamente alle forze dell’ordine gli odori di bruciato che, se prima erano percepibili solo durante la notte, ora hanno iniziato a prender piede anche di giorno.
“Situazione insostenibile”. Queste sono le prime parole di una signora 66enne di nome Imma che, gentilmente, si è prestata a qualche domanda. “Non si può andare avanti così. Sono sostanze tossiche che inaliamo quotidianamente”.
Gli studi hanno, infatti determinato, una correlazione tra l’inalazione di sostanze tossiche, quali quelle prodotte dagli incendi di rifiuti, e la possibile contrazione di tumori. Correlazione che non è possibile fare in Campania, dato che il registro dei tumori della Regione Campania non è mai stato attivato.
La scoperta del vuoto è merito di un meticoloso lavoro di ricerca fatto da Vittoria Operato, avvocato e consulente giuridico dell’Isde (Associazione Internazionale Medici per l’Ambiente). Uno strumento come il registro dei tumori è fondamentale per mettere in relazione, attraverso studi ufficiali, gli incrementi di casi di cancro con l’esposizione a ipotetici fattori di rischio.
In altre parole, senza il registro è impossibile stabilire una relazione, valida in tribunale, tra un’impennata di tumori su un certo territorio e la presenza nei paraggi di una discarica o di un sito di smaltimento di rifiuti tossici.
Lo sconforto non termina qui. La notizia dell’accettazione solidale dei rifiuti romani nella zona del giuglianese non fa altro che agitare gli animi. “Mi sento presa in giro. Nessuno fa nulla. Ho due figli. Non posso neanche trasferirmi perchè non ho abbastanza soldi”. Così continua la signora da noi intervistata.
Una vera tragedia. Imma ci spiega che molti suoi colleghi ed amici hanno abbandonato la zona, traslocando in altro loco. “Spero di non dover arrivare a tanto, qui sono cresciuta. Qui c’è la mia famiglia”.