ARZANO – Dopo tre scioglimenti dei consigli comunali, l’inizio della tornata elettorale ad Arzano è stata tutto un susseguirsi di colpi di scena.
Attivisti per Arzano ha deciso in extremis di non scendere in campo e Giuseppina Piglia, la leader della lista civica, ha esplicitamente dichiarato che il trasformismo politico, la mancanza di un programma comune alle diverse liste delle due grosse coalizioni di centro sinistra e di centro destra, la presenza di alcuni soggetti che daranno lavoro all’Antimafia nelle varie liste non creano le condizioni per una competizione elettorale sana e capace di restituire un governo democraticamente eletto alla Città.
La coalizione di centro sinistra – Moderati, Partito Democratico, Movimento 5 Stelle e Nuove Generazioni – scende in campo con Cinzia Aruta candidata a sindaco, una sociologa poco nota agli ambienti politici e della quale, neppure bazzicando in rete, non è possibile trovare un qualche intervento per meglio conoscerla. La candidatura della sociologa è il frutto di un accordo che ha visto Caterina Errichiello, la segretaria del circolo Arzanese PD che è stata sfiduciata dalla maggioranza del direttivo e della segreteria, sistemarsi nel listone del PD napoletano, consegnando il circolo nelle mani di Gennaro De Mare, alla faccia della democrazia interna.
La coalizione di centro destra con l’avvocato Ageo Piscopo sindaco, invece, ha trascorso la sua notte più lunga. Secondo indiscrezioni, Fratelli d’Italia avrebbe ritirato il logo nel pomeriggio di ieri e la coalizione, sparigliata, ha dovuto presentare l’Atto principale (il documento asseverato nel quale si definisce la coalizione) non corrispondente alle liste prefigurate. Tra esse, spicca quella di Arzano Viva, in quota a Italia Viva che ha raccolto gli ex socialisti e forzisti arzanesi; Arzano Viva si è traghettata dal centro sinistra al centro destra nelle ultime 48 ore, dopo mesi di sterili discussioni con PD, M5Stelle e Nuove Generazioni gestite da Gennaro De Mare.
E forse proprio Gennaro De Mare farà il botto finale, nella malaugurata ipotesi per la democrazia, di insanabili irregolarità per la coalizione di Ageo Piscopo: chissà cosa penserà per aver lasciato la candidatura vincente ad una semisconosciuta iscritta del PD.
Insomma, un avvio scoppiettante di sorprese, figuracce e scambi che, forse, la Città non merita.