Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, ha parlato alla cerimonia del Ventaglio della grave emergenza pandemica legata al Covid, nella quale tutto il mondo si trova ormai da due anni. Ecco le sue dichiarazioni:
“Vaccinarsi, è un dovere civico e morale. Nessuna società, è in grado di sopportare un numero di contagi molto elevato, anche nel caso in cui gli effetti su molta parte dei colpiti, non fossero letali. Senza attenzione e senso di responsabilità, rischiamo una nuova paralisi della vita sociale ed economica; nuove, diffuse chiusure; ulteriori, pesanti conseguenze per le famiglie e per le imprese. Con il dilagare di questo virus insidioso e sconosciuto, i bisogni e le domande dei cittadini di tutto il mondo, si sono riversate sui governi con una drammaticità inedita. Richieste essenziali, quali la sopravvivenza, l’accesso alle cure e agli ospedali, la protezione della salute propria e dei propri cari, la tutela dei redditi e del lavoro, che hanno sottoposto a uno stress molto duro, le complesse dinamiche che presiedono un mondo che, si è mostrato sempre più interdipendente. La pandemia, non è ancora alle nostre spalle. Il virus è mutato e si sta rivelando ancora più contagioso. Più si prolunga il tempo della sua ampia circolazione, più frequenti e pericolose possono essere le sue mutazioni. Soltanto grazie ai vaccini, siamo in grado di contenerlo. Il vaccino, non ci rende invulnerabili ma riduce grandemente la possibilità di contrarre il virus, la sua circolazione e la sua pericolosità. Per queste ragioni, la vaccinazione è un dovere morale e civico”.
“Auspico fortemente, che prevalga il senso di comunità, un senso di responsabilità collettiva. La libertà è condizione irrinunciabile, ma chi limita oggi la nostra libertà è il virus, non gli strumenti e le regole per sconfiggerlo. Se la legge non dispone diversamente, si può dire: ‘In casa mia il vaccino non entra’. Ma questo, non si può dire per ambienti comuni, non si può dire per gli spazi condivisi, dove le altre persone hanno il diritto che nessuno vi porti un alto pericolo di contagio, perché preferiscono dire: in casa mia non entra il virus. Conto che le forze politiche, di fronte a un tempo che sembra volgersi verso prospettive migliori, continuino a lavorare nella doverosa considerazione del bene comune del Paese. Conto che, non si smarrisca la consapevolezza dell’emergenza che tuttora l’Italia sta attraversando, dei gravi pericoli sui versanti sanitario, economico e sociale. Che non si pensi di averli alle spalle. Che non si rivolga attenzione prevalente a questioni non altrettanto pressanti. Dall’Unione Europea, sono in procinto di giungere le prime risorse del programma Next-Generation. Gli interventi e le riforme programmate, devono adesso diventare realtà. Non possiamo fallire: è una prova che riguarda tutto il Paese, senza distinzioni. Quando si pongono in essere interventi di così ampia portata, destinati a incidere in profondità e con effetti duraturi, occorre praticare una grande capacità di ascolto e di mediazione. Ma poi, bisogna essere in grado di assumere decisioni chiare ed efficaci, rispettando gli impegni assunti”.