La crisi causata dal Covid-19 ha dato un duro colpo all’indotto industriale di Caserta, ammortizzatori sociali ed altre alternative messe in atto dal governo hanno tenuto a galla le piccole e medie aziende, ma dal 30 giugno 2021, con lo sblocco dei licenziamenti che ha salvato in parte il settore tessile moda, ha mandato gli settori in grande affanno.
Preoccupazione per i tanti lavoratori dei vari settori che si stanno affidando totalmente alla UGL Chimici Caserta, che da tempo sta cercando di mettere in atto tutte quelle misure che possano assicurare la giusta occupazione sul territorio, coinvolgendo le istituzioni e le parti sociali. In questa grande crisi ad essere colpite, in Campania, sono state soprattutto le donne, in sofferenza maggiore rispetto agli uomini.
“Sono ancora poco chiare – spiega il segretario provinciale Maturo – le prospettive per il futuro dell’indotto industriale. Lavoratori e lavoratrici stanno vivendo momenti di incertezza e ci chiedono solide risposte. Se queste non arriveranno la disoccupazione aumenterà i propri numeri, dal momento che i dati non tengono conto dei disoccupati “virtuali”.
L’Ugl Chimici Caserta con l’intera squadra di direttivi, RSU, RSA sta vigilando già dal 1 luglio sullo sblocco dei licenziamenti. Una squadra di sindacalisti seri e professionali che sta cercando di arginare ed affrontare le vertenze sul territorio. Ora si spera in una piccola tregua, ma da settembre i chimici chiederanno tramite iniziative sul territorio il giusto appoggio alle istituzioni e parti sociali per fermare l’esodo degli imprenditori affinché restino sul territorio garantendo la giusta occupazione.