Nella serata di ieri, giovedì 8 luglio, sono stati esplosi una trentina di colpi di mitra al Parco Verde di Caivano.
Tra le ipotesi un’intimidazione a un criminale emergente, un atto dimostrativo nella guerra per il controllo delle piazze di spaccio, o un messaggio a chi lì ci abita e col malaffare non ha nulla da spartire: nonostante le manette, gli arresti e le operazioni delle forze dell’ordine, quello resta ancora un territorio in mano alla camorra.
Sono varie le piste seguite per la stesa avvenuta tra i palazzoni popolari del Parco Verde di Caivano, dove sono stati esplosi numerosi colpi d’arma da fuoco apparentemente senza un obiettivo preciso.
L’allarme ieri è arrivato alla centrale operativa dei carabinieri intorno alle 21:30, in un orario in cui è ancora possibile trovare gente per strada.
Al telefono, un cittadino segnalava che nel Parco Verde erano tornati a sparare, e che aveva sentito diversi colpi in viale Tulipano, traversa senza uscita di viale Margherita su cui affacciano una serie di “casermoni” popolari.
Sul posto sono intervenuti i carabinieri della Compagnia di Casoria e quelli del Nucleo Investigativo di Castello di Cisterna per i rilievi e l’avvio delle indagini.
I militari hanno trovato a terra 26 bossoli, di diverso calibro, anche per arma lunga. Dunque non sono state usate soltanto le pistole, ma anche dei fucili, con tutta probabilità dei mitra o dei Kalashnikov.
Al momento non risultano danni o feriti. I colpi sarebbero stati quindi esplosi verso l’alto, nella dinamica classica di una stesa.
Indagini in corso per capire se nelle vicinanze abitino dei pregiudicati ai quali potrebbe essere destinata l’intimidazione.