Nasce a Caserta “NCO Nuove Comunità Organizzate“, il progetto per riutilizzare i beni confiscati alla criminalità organizzata alimentando nuove reti di economia sociale come antidoto dell’economia criminale.
Sono questi gli obiettivi del progetto Pon, già presentato al Viminale con il Ministro Luciana Lamorgese lo scorso 21 aprile, che vede il consorzio Nco quale ente capofila e promotore, insieme al Comitato don Peppe Diana e alla Cooperativa sociale Terra Felix.
Le buone pratiche di riutilizzo dei beni confiscati riguardano la regione Campania, Puglia, Basilicata e Calabria, per un totale di 146 destinatari del progetto tra Onlus, Enti del Terzo settore e Imprese sociali, tutti organismi senza scopo di lucro.
Il progetto è stato realizzato grazie al Ministero dell’Interno e al cofinanziamento dell’Unione Europea, nell’ambito del Programma Operativo Nazionale “Legalità” 2014-2020.
“Le mafie ci hanno privato dello sviluppo ma non della speranza di invertire lo stato delle cose ed è per questa ragione che abbiamo deciso di portare avanti il nostro impegno e le nostre buone pratiche di riutilizzo sociale dei beni confiscati alla criminalità organizzata, anche in altri territori. Il nostro obiettivo, è offrire nuove opportunità attraverso la rigenerazione di beni che prima erano simbolo e base della criminalità organizzata. Vogliamo circuiti di economia sana in grado di offrire opportunità reali alle persone nei territori del Sud, dove troppo spesso si vive nella rassegnazione come prodotto dell’abbandono. Prendiamo allora in carico, con attività di consulenza e formazione chi ha voglia di impegnarsi per il riscatto e insieme andiamo avanti, dritti verso nuovi processi di economia legale tenendo dentro le persone, le storie ed i luoghi da cui ripartire” ha sottolineato Simmaco Perillo, Presidente del Consorzio Nco.
Il progetto Pon Nco Nuove Comunità Organizzate prevede aree di intervento nel settore del marketing, della comunicazione e vendite, dell’innovazione tecnologica, del management, pianificazione e sviluppo, ma anche della sostenibilità ambientale, delle produzioni e trasformazioni agricole, della commercializzazione, del turismo responsabile e didattica e dell’agricoltura sociale.