“Se venisse sospeso il diritto di proprietà dei brevetti si incoraggerebbe la produzione illegale di vaccini. La discussione si è avviata verso un binario abbastanza costruttivo: all’interno dell’Organizzazione Mondiale del Commercio c’è una proposta della Commissione Europea per l’attribuzione obbligatoria di licenze produttive. Nello stesso tempo, però, occorre individuare siti produttivi nei Paesi in via di sviluppo e nei paesi a medio e basso reddito” ha detto il Presidente del Consiglio Mario Draghi, nel corso del suo intervento avvenuto nella mattina di oggi, mercoledì 23 giugno, alla Camera.
“Non è semplice produrre i vaccini ma sembrerebbe che su questa strada potrebbe esserci anche la collaborazione del settore privato che è essenziale. Un secondo effetto della discussione è stata la dichiarazione delle grandi case farmaceutiche della produzione di 2 miliardi di vaccini da dare per i paesi poveri a basso reddito a prezzo di costo e per i paesi a medio reddito con un piccolo, spero piccolissimo, profitto. Queste donazioni stanno avvenendo ora, Covax, il veicolo scelto per la distribuzione dei vaccini, è molto attivo” ha continuato il Presidente.
“Per quanto riguarda le migrazioni ed i rimpatri ci vuole una visione condivisa che, anche nei ricollocamenti, nella redistribuzione dei movimenti secondari, la questione dei rimpatri è fondamentale e su questo solo l’Unione Europea ha la capacità di gestire questi accordi e assicurare il rispetto di condizioni umane per queste persone che vengono rimpatriate” ha affermato Draghi in merito alla questione dell’immigrazione.
“Occorre continuare con le vaccinazioni. Oggi la sfida è quella di ricercare tutti coloro che hanno più di 50 anni e se sono contrari, cercare di convincerli. Quella è la direzione. Siamo in un periodo in cui di nuovo tutto appare roseo: non illudiamoci. Aspettiamoci qualcosa e cerchiamo di essere preparati. La collaborazione con le Regioni è fondamentale per la pronta individuazione delle varianti e dei focolai. Tutto deve essere mobilizzato. Si deve costruire la riapertura delle scuole a ottobre, i trasporti. Speriamo di aver imparato dall’esperienza dell’anno scorso” ha affermato il Premier.
Continuando “Non c’è dubbio che bisogna trovare un equilibrio tra salute pubblica e libertà di movimento all’interno dell’Unione Europea e già oggi ci sono delle esenzioni dai tamponi per i bambini. Probabilmente bisogna essere ancora più rigidi nell’evitare questi test a bambini piccoli. Ma questo dipende anche dai vari paesi perchè non abbiamo regole comuni su questo. A questo punto la priorità è l’individuazione pronta dei focolai e quindi l’azione immediata di contrasto allo sviluppo di focolai“.
“L’autunno sarà il banco di prova per tutti noi. La fiducia sta crescendo e occorre far sì che cresca. Questo dipende da due cose: fare politiche economiche adeguate e tenersi prontissimi nell’affrontare eventuali emergenze sanitarie. Il contrasto ad eventuali varianti deve essere rapido ed efficiente. L’apparato di sostegni alle persone, alle imprese, che ora viene gradualmente sostituito dagli investimenti nelle infrastrutture e nella transizione ecologica, nella transizione digitale, che creeranno altri posti di lavoro e dalla riapertura dei cantieri dovrebbe contribuire al mantenimento della fiducia in autunno. Occorre meritarsela e continuare a meritarsela” ha poi spiegato il Presidente.
“Riguardo l’immigrazione occorre che l’accoglienza non sia limitata al contenimento. Esistono i flussi illegali e i flussi legali. I flussi legali non basta importarli legalmente, bisogna integrarli. Se noi non integriamo queste persone nelle città italiane facciamo un danno a noi stessi in primis perchè la mancanza di integrazione significa la produzione di esseri sostanzialmente ostili. Quindi se non integriamo produciamo dei nemici potenzialmente” ha concluso Draghi.