A Napoli, nel quartiere Pianura, continua senza sosta la guerra tra clan.
Gli eredi del clan Mele da una parte, quelli dei Marfella-Pesce dall’altra. Vecchi rancori, una faida nata originariamente tra due cugini e che si trascina da decenni, col testimone che passa a figli, nipoti, parenti acquisiti. L’obiettivo è ancora il controllo delle piazze di spaccio del quartiere.
L’ultimo episodio la notte scorsa, quando la Polizia di Stato è intervenuta in via Torricelli, poco distante dalla zona del “Cannavino”, storicamente roccaforte dei Marfella-Pesce e oggi fortino del gruppo Carillo, i cui vertici sono imparentati con Pasquale Pesce, oggi collaboratore di giustizia.
A terra, 13 bossoli calibro 9×21, probabilmente quello che resta di una “stesa”, una prova di forza da parte di un clan rivale.
I sospetti, come riporta Fanpage.it, si concentrano su quelli che vengono identificati come gli eredi del clan Mele: i Calone-Esposito, che erano riusciti a imporsi sui rivali fino a quando i Carillo non avevano trovato una nuova sponda in altri vecchi pregiudicati storici del quartiere.
Le indagini sono affidate al commissariato di Pianura, che in queste settimane sta tenendo sotto stretto monitoraggio la situazione. Sia gli episodi denunciati si quelli che non arrivano negli uffici di polizia ma si fermano alla voci di strada. Diversi residenti, infatti, hanno raccontato che l’episodio di stanotte non è l’unico: altri spari ci sarebbero stati 24 ore prima e altri episodi simili, ancora, sarebbero avvenuti nei giorni scorsi, anche se i sopralluoghi delle forze dell’ordine non avrebbero poi trovato riscontri.