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[INTERVISTA] Domenico Cacciapuoti (FreeSantantimo): “Sant’Antimo prigioniera di una classe politica collusa, corrotta e incapace. Ecco le nostre proposte”

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Negli ultimi mesi a Sant’Antimo una nuova realtà politica si è affacciata sul territorio. Ispirandosi a FreeBacoli di Josi Della Ragione, Domenico Cacciapuoti è riuscito a costituire FreeSantantimo che ha come scopo quello di “dimostrare ai cittadini che con un buon governo ed un’amministrazione efficace Sant’Antimo ha delle potenzialità immense. Il nostro paese non merita di essere etichettato come un paese di camorra, vogliamo essere free, liberi”. Questo movimento, come si può notare, si è introdotto già in varie provincie della Campania ed è arrivato anche nel comune a nord di Napoli attualmente commissariato. Cacciapuoti ha aggiunto. Sant’Antimo si trova oggi in uno stato di declino poiché è imbrigliata in una serie di collusioni ed è prigioniera di una classe politica collusa, corrotta e peraltro incapace. Ci siamo mossi con altre associazioni del territorio ed abbiamo trovato nel movimento di Josi della Ragione la sintesi perfetta”.

Il referente, intervistato da Minformo, ha spiegato quali sono i principi del partito. “Il nostro progetto politico ha inizio nel 2015 con Sant’Antimo Bene Comune. Ci siamo subito mossi con una serie di denunce che riguardavano il controllo degli appalti da parte della camorra. Inoltre ci siamo concentrati in particolar modo sul progetto di qualificazione dell’area urbana (progetto Jessica). Abbiamo denunciato le speculazioni edilizie del bosco di Capezza e l’inquinamento del voto nelle elezioni del 2017. La rinascita di Sant’Antimo deve prescindere da alcune priorità: salute e ambiente, lavoro e viabilità, sicurezza e legalità, cultura e sport. Partendo da ciò possiamo creare un programma, con delle idee, che possono rilanciare questo territorio. Abbiamo l’ambizione di essere protagonisti all’appuntamento elettorale che avremo nel 2022. La nostra sensibilità è di sinistra. Siamo incompatibili con forze politica di destra e con i responsabili del “sistema valentino”, così come delineato dalla dda di Napoli. Dimostreremo la coerenza dei nostri principi e non l’abbandoneremo per un seggio”.

Nello specifico ha analizzato i quattro punti. Sulla salute e l’ambiente. “Il prossimo Puc deve avere l’obiettivo di stoppare il consumo del suolo e riqualificare l’esistente. Tutelare il Bosco di Capezza che non deve essere oggetto di un progetto che lo trasformi in una sorta di villetta comunale. Ma deve essere un bosco naturale. Poi a Sant’Antimo c’è una casistica spaventosa di persone colpite da tumori. Abbiamo bisogno di localizzare le stazioni radio base, era una cosa che andava fatta già dal 2015. Inoltre bisogna monitorare la qualità dell’aria e dell’acqua”. Sul lavoro. “Con noi c’è l’associazione dedicata a Giuseppe Dell’Omo, operaio morto a Sant’Antimo mentre lavorava. La priorità è garantire la sicurezza sul posto di lavoro soprattutto nei cantieri edili. Dare una destinazione di uso produttivo dei beni confiscato alla camorra. Affidarle a cooperative di giovani che possono portare un risultato concreto”. Sulla sicurezza e la legalità. “Siamo favorevoli nel portare la caserma dei carabinieri all’interno della Polisportiva. Si deve ripristinare un presidio della polizia locale in piazza perché bisogna ricucire il centro storico che oggi è totalmente abbandonato al degrado più totale. Servono sistemi di videosorveglianze, riqualificando delle specifiche zone. Bisogna municipalizzare il servizio delle pompe funebri e garantire la trasparenza dell’azione amministrativa e la rotazione dei dirigenti comunali”. Sulla cultura e lo sport. “Bisogna ripartire dalle scuole e dalle parrocchie presenti sul territorio. Riorganizzare la pro loco, poiché siamo ritornati all’anno zero. Bisogna concentrare l’azione sulla Polisportiva e sul Polo Culturale costruito a via salvatore russo, lì andrebbe fatta la fondazione Nicola Romeo e un museo destinato a preservare le tradizioni culturali del nostro paese. Per la Polisportiva riteniamo che, essendo un bene del comune, la struttura deve essere utilizzata per il rilancio dell’attività sportiva sul territorio ma anche per progetti di inclusione per i giovani”.

Oggi la gestione comunale è in mano alla commissione prefettizia composta da: dott. ssa Maura Nicolina Perrotta, viceprefetto; dott. ssa Simonetta Calcaterra, viceprefetto; dott. Salvatore Carli, funzionario economico-finanziario. Ecco come Cacciapuoti giudica il loro operato. “Estremamente positivo, ci schieriamo dalla parte della Commissione. Cerchiamo una linea di continuità sul ripristino della legalità. C’è difficoltà ad amministrare Sant’Antimo perché c’è una situazione disastrosa delle casse comunali. Se devo muovere una critica dico che i commissari non hanno spiegato in maniera precisa le problematiche che si trovano ad affrontare in merito al bilancio. Mancano le risorse e ci sono una serie di pignoramenti che bloccano l’attività in grado di garantire l’ordinaria amministrazione. Una priorità che deve avere la prossima amministrazione è quella di spiegare ai cittadini quali debiti si troverà ad affrontare. Sui politici che criticano la commissione straordinaria dico che sono figli dell’ipocrisia politica più totale, questi sono stati soggetti dei disastri degli ultimi anni, e si permettono anche di criticare. Per me devono avere la decenza di tacere”.

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