Cronaca

Napoli. Picchiati dal branco per un vaso rotto: “volevano 150 euro di risarcimento!”

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Nella serata di ieri due ragazzi sono stati massacrati dal branco a Napoli, nella zona dei Quartieri Reali. Ma quale è stato il motivo che ha scatenato tutto?

Secondo Emanuele R., uno dei ragazzi aggrediti, a innescare la rissa non sarebbe stata una punizione dopo aver “urinato” su un muro ma un semplice vaso rotto.

Ma quale pipì? Non è vero niente: ci hanno accusato di avere rotto un vaso, volevano 150 euro come risarcimento. Ci siamo rifiutati e ci hanno picchiato. Noi non avevamo fatto nulla. Mi sembrava un pretesto come per la truffa dello specchietto” ha raccontato il ragazzo a Fanpage.it.

Continuando “Eravamo in cinque, da poco avevamo lasciato un locale dei Quartieri Spagnoli e stavamo tornando verso l’automobile, mentre stavamo camminando una donna ha accusato uno dei miei amici di avere rotto un vaso con una spalla. Avevamo bevuto qualche bicchiere, è vero, ma io ero lì e ho visto che non l’aveva nemmeno toccato. La signora si è fatta dare 50 euro, ma ne voleva altri 100. Le ho detto che era un danno di poco conto, che non era il caso di farsi dare soldi da un ragazzo. Alla donna si sono aggiunti altri due o tre ragazzini. E, nel vicoletto stretto lì vicino, ci hanno raggiunti in 20 persone, tra i 20 e i 30 anni, e hanno iniziato a prendere a calci e a pugni i miei amici. Io mi trovavo alle spalle, ho cercato di difenderli ma mi hanno spinto a terra e uno mi ha fatto vedere un coltello. A quel punto siamo scappati”.

Concludendo “Io non so da dove venga fuori questa storia della pipì ma le cose non sono andate così: è nato tutto perché volevano farsi dare 150 euro dal mio amico, ed è quello che, appena sarà possibile, racconterò anche ai carabinieri“.

I due giovani sono stati barbaramente pestati in vico Lungo Gelso da un gruppo di persone e finiti in ospedale, Emanuele in prognosi riservata per politrauma e l’amico, Gennaro R., con trauma cranico e alla mano, prognosi di 7 giorni.

Le indagini dei carabinieri di Bagnoli stanno cercando di ricostruire la dinamica, dare un volto agli aggressori e capire anche se alla base c’è stata veramente la questione della pipì sul muro, particolare che Emanuele smentisce raccontando una versione totalmente diversa.

Alla fine i ragazzi sono riusciti a fuggire verso l’automobile e sono tornati verso Pianura; Gennaro ed Emanuele sono stati accompagnati al Pronto Soccorso dell’ospedale San Paolo e gli amici sono andati a prendere la madre del ragazzo che, avendo saputo dell’aggressione, era preoccupata.

Emanuele è stato dimesso, la tac ha evidenziato che, nonostante le botte prese, le sue condizioni di salute non destano preoccupazione.

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