Finita la fase sperimentale per la piattaforma del pass Covid europeo, domani, martedì 1 giugno, ci sarà il lancio ufficiale del gateway Ue, con i primi Stati membri che si collegheranno.
Tra questi, come riporta l’Ansa, anche l’Italia, che tuttavia non inizierà fin da subito, a differenza ad esempio della Grecia, ad emettere i certificati digitali.
Il via ufficiale del certificato Covid, ovvero quando il titolo sarà riconosciuto ed inizierà ad essere usato in tutti i 27 Stati membri, sarà comunque dopo la fine dell’iter legislativo dell’Ue, atteso per fine giugno.
Ma come funzionerà? A chi ha il certificato Covid Ue, il cosiddetto green pass, niente test prima di mettersi in viaggio o quarantena a partire da 14 giorni dall’ultima dose di vaccino, che può essere singola o con richiamo a seconda del siero ricevuto. Per chi è guarito, pass valido per 180 giorni dopo il test molecolare positivo.
Per consentire di viaggiare in famiglia in serenità, anche i minori dovrebbero essere esentati dalla quarantena se lo sono i genitori, e nessun test di viaggio per i bambini sotto i 6 anni.
Per tutti gli altri, che si devono invece sottoporre a tampone, la Commissione propone un periodo di validità standard di 72 ore per i test molecolari e, se lo Stato membro li accetta, di 48 ore per gli antigenici rapidi.
Se però i casi dovessero aumentare o fosse segnalata un’elevata incidenza di varianti preoccupanti, gli Stati membri dovrebbero poter reintrodurre restrizioni agli spostamenti, a seconda dei ‘colori’ delle aree comunicate dall’Ecdc, il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie.
Nessun vincolo per i viaggiatori provenienti da aree verdi; dalle zone arancioni, gli Stati potrebbero richiedere un test prima della partenza (rapido o molecolare); per chi arriva da zone rosse, gli Stati membri potrebbero imporre la quarantena, a meno che non si abbia un test pre-partenza; dalle zone rosso scuro i viaggi non essenziali dovrebbero essere fortemente sconsigliati e restano gli obblighi di test e quarantena.
La Commissione ha anche proposto di adeguare le soglie della mappa dell’Ecdc: per le aree arancioni si potrebbe aumentare il limite del tasso cumulativo di notifica dei casi di Covid-19 di 14 giorni da 50 a 75, per le aree rosse dagli attuali 50-150 a 75-150.