Nonostante qualche clamoroso endorsement da un vecchio esponente politico ancora in auge, secondo cui i commissari prefettizi lavorano “con grande dovizia e parsimonia”, gli arzanesi non vedono via d’uscita allo stato di degrado ambientale e di igiene pubblica.
Strade che non vengono spazzate per intere settimane, materassi agli incroci di maggior transito, la rotonda in uno stato di completo abbandono, con i sacchi della potatura del verde effettuata dalla Città metropolitana che non vengono ritirati dalla Gema: insomma l’igiene pubblica è un concetto che non fa parte del vocabolario dei commissari prefettizi.
Sul piano della viabilità si assiste all’anarchia più totale, soprattutto di sabato e di domenica, quando i vigili urbani chiudono il comando e non rispondono neppure alle telefonate dei cittadini.
E come se non bastasse, l’erba alta invade i marciapiedi, le piazzole ed ogni spazio pubblico diventando ricettacolo per topi, scarafaggi e blatte, anche perché l’azienda che cura il verde tritura la potatura e la lascia sul posto per risparmiare sui costi di smaltimento, che invece vengono puntualmente pagati dal Comune.
La scorsa estate gli arzanesi hanno subito una vera e propria invasione di blatte e proprio contro la loro proliferazione bisognerebbe far rispettare il capitolato d’appalto alla Gema che prevede la pulizia delle caditoie. Se non vengono pulite e disinfestate adesso, ed è già tardi, l’estate per gli arzanesi si trasformerà in un tiro allo scarafaggio.
I cittadini ci scrivono, fotografano e si lamentano, mentre le associazioni continuano a inviare lettere al prefetto di Napoli ma nulla accade.
Il Comune paga servizi inesistenti nell’indifferenza di chi dovrebbe controllare, anche solo guardando le foto allegate e spulciando i commenti sulle varie pagine Facebook degli arzanesi.