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Caivano. Nel Parco Verde persino la pulizia delle strade è gestita dalla Camorra

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Il Parco Verde di Caivano, una vera e propria roccaforte della Camorra, simbolo della malavita organizzata, rappresenta per l’area a nord di Napoli il fulcro dello spaccio.

Nonostante la cruda realtà, però, il fortino dei camorristi risulta ineccepibilmente pulito. Ad organizzare i servizi essenziali non è mai stato, però, il Comune di Caivano, ma a prendersi tutte le responsabilità del caso sono sempre stati i boss e i capi-piazza del quartiere. Quasi a voler rimarcare ancora di più la separazione tra Stato e Camorra, quest’ultima, ha sempre insistito sull’importanza di farla da padrona in quei sobborghi (come appunto il Parco Verde) in cui le istituzioni sembrano aver abbandonato i cittadini.

Come raccontato dal collaboratore di giustizia Montesano e riportato anche su “FanPage.it” Pasquale Fucito (detto o’ Marzian) aveva ereditato il compito da Massimo Gallo come fornitore di cocaina per le piazze di spaccio, diventando man mano “il più ricco di tutti“. Macchine di lusso e soldi facili: distribuiva stipendi anche ai familiari, addirittura avrebbe fissato uno stipendio di tremila euro mensili per ricoprire le spese alla moglie, prima di finire in carcere.

Era proprio “il Marziano”, quindi, a ricoprire il ruolo di “pulitore” del Parco Verde, incaricando operai e ditte. Insomma non solo mandanti di agguati o punizioni, i clan quì spadroneggiano anche su altri fronti e le istituzioni continuano a restare con le mani in mano, pur di scaldare qualche poltroncina.

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