Molte delle cose che abbiamo visto nella celebre serie TV Gomorra, rispecchiano quasi fedelmente quello che accade nella vita reale, anche se con qualche licenza di troppo. Questo vale sia per il sistema droga, ma anche e soprattutto per l’efferatezza dei propri delitti, così come sottolineano gli inquirenti che hanno portato questa mattina agli arresti di 47 persone in carcere, 3 ai domiciliari, un divieto di dimora: su uno degli affiliati al clan Sautto pendeva una condanna a morte sancita dagli stessi vertici, che avevano deciso di ammazzarlo e sciogliere nell’acido il suo corpo, avendo preparato anche già la vasca. Tale episodio, spinse uno degli affiliati ad abbandonare il clan e diventare collaboratore di giustizia, nonostante fosse libero.
Infatti, l’autorità di Sautto era tale, che si arrogava il diritto di decidere delle sorti dei criminali di Caivano, anche qualora avessero commesso dei reati altrove. Proprio questo potere, faceva sì che nessuno degli affiliati potesse fare colpi di testa e che tutti continuassero a corrispondere quanto pattuito, a prescindere da arresti e sequestri.