Al termine del vertice europeo di Oporto, il Premier italiano Mario Draghi ha parlato delle riaperture, dei vaccini e della posizione di Biden sui brevetti:
“Sulle riaperture bisogna calcolare bene il rischio. I dati sono abbastanza incoraggianti. Se l’andamento dovesse continuare in questa direzione, la cabina di regia procederà ad altre riaperture. E’ importante essere graduali, anche per capire quali riaperture avranno più effetto sui contagi e quali meno.
Con la ripartenza del turismo bisogna considerare anche che gli aeroporti sono luoghi cui bisogna guardare con molta attenzione, perché sono luoghi dove i contagi possono succedere, quindi bisogna rinforzare i controlli negli aeroporti. Questo non vuol dire chiudere: vuol dire riaprire ma farlo con la testa.
Abbiamo chiesto con molta enfasi che commissione e parlamento Ue procedano con la massima rapidità al certificato verde per il Covid, per avere un modello europeo su cui confrontarsi per la misure turistiche. Altrimenti ci sarà molta confusione.
Vaccini? La questione è molto più complessa della sola liberalizzazione dei brevetti dei vaccini perché farlo, sia pur temporaneamente, non garantisce la produzione dei vaccini che è molto complessa. E poi la produzione deve essere sicura e questo non viene garantito dalla liberalizzazione dei vaccini. La situazione è molto molto più complicata.
Che quella sui brevetti sia una mossa tattica diplomatica degli Stati Uniti per battere la politica internazionale del vaccino di Russia e Cina non lo credo perché i numeri di oggi fan vedere che questa è una cosa per il momento molto buffa. La Russia ha annunciato 750milioni di dosi, finora ne ha consegnate sei. La Cina 600 milioni e ne ha consegnate 40. Non sono avversari tali da impensierire gli Usa. La proposta di Biden ha aperto una porta, poi vedremo. C’è chi protegge la sacralità del brevetto e chi è più aperto.
La posizione di Biden sui brevetti credo che venga da una constatazione: ci sono milioni di persone che non hanno accesso ai vaccini o per mancanza di distribuzione o per mancanza di denaro, che stanno morendo. Ci sono le grandi case farmaceutiche hanno avuto sovvenzioni governative imponenti. Semplicemente si potrebbe dire che ci si aspetta qualcosa in cambio da queste case farmaceutiche.
Prima di arrivare alla liberalizzazione dei brevetti dei vaccini bisognerebbe fare cose più semplici tipo la rimozione del blocco alle esportazioni che oggi gli Stati Uniti per primi e il Regno Unito continuano a mantenere. E’ dato di oggi che l’Europa esporta tanto quanto ha dato ai propri suoi cittadini: il 50% della produzione dell’Unione è andata al Canada o a Paesi che bloccano le esportazioni.
In Europa dobbiamo continuare ad accelerare le vaccinazioni con trasparenza e in sicurezza aumentando la produzione“.