Una maxi frode fiscale di circa trenta di milioni di euro è stata scoperta dalla Guardia di Finanza di Caserta, che ha arrestato e posto ai domiciliari, su ordine del Gip del tribunale di Santa Maria Capua Vetere, due imprenditori napoletani di 60 e 65 anni e sequestrato 29 aziende in tutta Italia, risultate coinvolte nel sistema illecito. Circa settanta i finanzieri impiegati nell’esecuzione delle misure cautelari personali e reali.
Dall’inchiesta denominata “Golden Metal”, coordinata dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere e realizzata dai finanzieri della Compagnia di Capua, è emerso che al centro del sistema c’era un’azienda attiva nel commercio all’ingrosso di metalli ferrosi, situata a Pontelatone, nel Casertano; era questa la cosiddetta società “cartiera”, in quanto avrebbe emesso fatture relative alla vendita di grossi quantitativi di merce nei confronti delle altre società, ma le operazioni di scambio è emerso non sono mai avvenute.
Le aziende che dichiaravano di ricevere la merce dalla “cartiera” pagavano regolarmente attraverso bonifici, quindi la società di Pontelatone tratteneva tra il 4 e il 10% dell’importo indicato in fattura a titolo di “servizio reso”, e ridava i soldi ai falsi acquirenti. In tal modo gli imprenditori hanno messo da parte nel tempo provviste in nero e contabilizzato costi mai sostenuti, cosa che ha permesso loro riuscendo di frodare il Fisco per trenta milioni di euro, tra cui rientrano i crediti Iva cui non avevano diritto per 16,5 milioni di euro.