Finalmente, dopo mesi di zone rosse e arancioni, l’Italia si avvia verso una graduale riapertura a partire dal prossimo 26 aprile.
Nelle ultime ore, però, si è aperto il dibattito sugli eventuali rischi collegati alle riaperture. Ne ha parlato così, in un’intervista a Repubblica, Gianni Rezza, capo Prevenzione ministero Salute e membro del Cts:
“Nel momento in cui si allenta, è normale che l’epidemia possa ripartire e un rischio riaperture c’è, ma abbiamo un sistema di allerta precoce per intervenire subito.
Il rischio accettabile per un epidemiologo è zero, per un economista può essere 100 e per chi ha dovuto chiudere un’attività è ancora più elevato. Legittimo che la politica trovi una sintesi. Saranno cruciali le prossime due-tre settimane. Presto inoltre si potrà contare sui test salivari: sono affidabili ormai quanto il tampone“.