Lunedi 12 Aprile, in Italia 4 regioni su 20 ancora in zona rossa, le restrizioni si allentano quindi per 48 milioni di Italiani su 60 milioni. Restano in zona rossa Campania, Puglia, Valle d’Aosta e Sardegna.
In zona arancione è consentito uno spostamento giornaliero. L’orario resta dalle 5 alle 22, verso una sola abitazione privata all’interno dello stesso Comune, in non più di due persone.
Per gli spostamenti, non è consentito entrare o uscire dal proprio Comune o dalla Regione di appartenenza ma è consentito muoversi liberamente all’interno del comune senza autocertificazione, dalle 5 alle 22. Per coloro che vivono in Comuni fino a 5.000 abitanti è consentito spostarsi entro i 30km di confine del proprio territorio, sempre nella fascia oraria dalle 5 alle 22.
Bar, ristoranti e alberghi, confermato il divieto a consumare cibi e bevande all’interno dei ristoranti, delle altre attività di ristorazione (compresi bar, pasticcerie, gelaterie) e nelle loro adiacenze.
Fino alle 22 è consentita la vendita con asporto di cibi e bevande dai ristoranti, enoteche e vinerie. Resta il divieto di consumazione sul posto o nelle vicinanze. La consegna a domicilio resta consentita senza limiti di orario.
Per le attività alberghiere e altre strutture ricettive è consentita la consumazione di cibi e bevande all’interno degli stessi per i soli clienti
In zona arancione riaprono tutti gli esercizi commerciali, compresi parrucchieri, barbieri e estetisti. Confermata invece la chiusura nelle zone in fascia rossa.
Durante i giorni festivi e prefestivi sono chiuse tutte le attività all’interno dei centri commerciali e dei mercati ad eccezione di farmacie, parafarmacie, presidi sanitari, lavanderie e tintorie, punti vendita di generi alimentari, di prodotti agricoli e florovivaistici, tabacchi, edicole e librerie.
Fino al 30 aprile restano chiuse piscine e palestre. In zona arancione è consentito svolgere attività sportiva o motoria all’aperto purché nel rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di almeno 2 metri.
E’ consentito recarsi presso centri sportivi, pubblici e privati, del proprio comune o, in assenza di tali strutture, in comuni limitrofi, per svolgere esclusivamente all’aperto attività sportiva di base.