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CAIVANO. L’Amministrazione Falco riabilita il Sistema che da anni ha svuotato le casse comunali

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CAIVANO – A tenere banco nelle ultime ore è ancora il Settore Contenzioso che attraverso la gestione poco trasparente, secondo alcuni consiglieri anche di maggioranza, porta all’attenzione dell’Amministrazione proposte poco chiare come quella del caso del risarcimento danni in favore dell’ex Responsabile del Settore Istruzione Vito Coppola.

L’ex responsabile all’Ambiente ai tempi della giunta Monopoli denunciò l’ente comunale per dequalificazione professionale e perdita di chance nell’esercizio delle proprie funzioni. Denuncia accolta poi in parte dal Giudice del Lavoro del Tribunale Napoli Nord Gennaro Iacone che ha condannato l’ente comunale a risarcire il danno derivante dalla dequalificazione, portando il lavoratore con la diminuzione della retribuzione per un’inattività forzata senza assegnazioni di compiti propri del livello di inquadramento, pari 4000 euro più interessi legali e rivalutazione monetaria dall’Aprile 2017 pari al 100% della retribuzione mensile, che va dall’1 maggio 2017 al 10 ottobre 2019. Fin qui nulla quaestio, anche se ci sarebbe molto da ridire e da criticare circa l’andamento dei settori in quegli anni e le scelte fatte dall’allora Responsabile all’Ambiente che lo hanno visto anche imputato in alcuni procedimenti penali. Da qui si potrebbe anche capire la posizione della politica di allora. Ma veniamo ai giorni nostri.

Data la sentenza il Comune di Caivano, all’epoca gestito dalla terna commissariale, decide di ricorrere in Appello, udienza che, se non si va errati, si dovrebbe svolgere a giugno prossimo. Sul tavolo delle discussioni interne alla maggioranza, invece, arriva la proposta avallata dalla Responsabile del Contenzioso Ida Carrara – persona finita sotto la lente di ingrandimento dell’opposizione e di parte della maggioranza per alcuni conflitti di interessi che coltiverebbe come Responsabile del Contenzioso e Responsabile del Personale, decidendo anche i vari provvedimenti disciplinari che finiscono sulla propria scrivania, nonché, come in molti casi si registra, essere addirittura l’avvocato difensore del Comune in altri contenziosi. A tal proposito si ricorda la proposta della modifica del Regolamento proposta dall’ex Assessore tecnico della giunta Monopoli Prof. Michele Dulvi Corcione per arginare tale conflitto, poi il resto è storia – che riguarda la richiesta dell’Avvocato difensore dell’ex Responsabile Vito Coppola, l’attuale Sindaco di Casoria Raffaele Bene, il quale, sempre a detta della Ida Carrara, fa sapere al Comune di Caivano che il suo assistito si accontenterebbe anche dell’80% della cifra stabilita dal Giudice Iacone, ossia 53mila euro.

Proposta che sicuramente sarebbe passata in sordina, con ulteriore aggravio di spese da parte del Comune e senza aspettare l’esito della sentenza di Appello, se il gruppo “Noi Campani”, con Pippo Ponticelli che si è fatto portavoce, non avrebbe stoppato tutto, chiedendo ulteriori chiarimenti.

Infatti dalla documentazione inviata per presa visione a tutti i Consiglieri mancano alcuni documenti che permetterebbero di avere un quadro più completo, visto che ai più la sentenza del Giudice appare spropositata circa l’eventuale richiesta che lo stesso Vito Coppola avrebbe potuto fare, dato che durante quel periodo comunque è stato dipendente comunale continuando a percepire il suo stipendio al netto delle varie cifre stabilite dalla Responsabilità di settore e quindi il dubbio che assale a parte della maggioranza è quello che forse il Giudice abbia potuto commettere un “Ne eat iudex extra petita partium” o “Ultra Petita” come si dice in gergo ossia che la richiesta sia stata inferiore a quanto pronunciato e per sapere questo, bisogna che chi nutre dubbi venisse fornito anche dell’istruttoria presentata dalla parte denunciante.

Ma questo documento manca tra quelli forniti, così come manca anche la richiesta scritta in calce del famoso 80% chiesto dall’Avvocato Bene. Tutto fatto e scritto esclusivamente dalla Dott.ssa Ida Carrara, la responsabile di cui sopra e la cosa più preoccupante è che in tutto questo chi si è adirato maggiormente contro le richieste legittime del gruppo “Noi Campani” è stato il Segretario di “Italia Viva” Raffaele Sirico, quasi facendo insospettire i suoi interlocutori circa eventuali interessi personali sul caso.

Ma il caso Sirico avrebbe anche un risvolto politico poco edificante per il soggetto in questione perché da indiscrezioni raccolte in esclusiva da Minformo pare che lo stesso, così come il resto della maggioranza, vedano ancora lo spettro di Simone Monopoli aleggiare tra le stanze comunali al punto tale da voler condannare ulteriormente l’ex sindaco ad una scelta politica sbagliata che ha portato solo danni alle casse comunali e dare in pasto all’opinione pubblica l’argomento.

Nei fatti, invece, tale comportamento si tradurrebbe in una classica genuflessione nei confronti di un sistema ben rodato che ha stabilito per anni chi, cosa e come poteva muoversi all’interno della macchina burocratica e contestualmente facendo anche gli interessi di una parte dell’opposizione che dalla fonte del deus ex machina di quel Sistema si abbevera ancora, portando mozioni scritte di suo pugno e gestendo una parte della Comunicazione cittadina a proprio uso e consumo. Quando si dice che la politica è tutt’altra cosa quest’amministrazione non sa neanche da quante lettere sia formata la parola politica.

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