CAIVANO – Faccio sempre fatica a parlare della mia terra. Perché per essa ho sempre avuto un sentimento di odio-amore. Mi fa rabbia vederla così martoriata, mi fa rabbia vedere la gente che la abitano disinteressarsi del bene pubblico facendola sprofondare ancor di più nel baratro ma soprattutto mi fa rabbia vederla amministrata da una classe dirigente così scarsa che più scarsa non si può.
A nessun Sindaco che si rispetti verrebbe mai in mente di augurare buona Pasqua con la stessa modalità di Comunicazione usata dal Sindaco pauperista di Caivano. Parecchi cittadini, me compreso, non si sentono affatto rappresentati da tanta superficialità e mediocrità. Un sindaco che a tutti i costi, in maniera goffa, vuole apparire un uomo del popolo, un quasi bracciante – con tutto il rispetto di chi si spacca la schiena nei campi fin dall’alba – con la speranza di ottenere consensi dalla massa perché forse nel suo immaginario collettivo Caivano è abitato da gente mediocre con un discutibile livello culturale.
Basta. E lo chiedo ad alta voce a tutta la classe dirigente in aula che dai banchi sia della maggioranza che dell’opposizione non ha fatto altro che mostrare ignoranza, basso livello culturale e approssimazione ai massimi livelli. Caivano non è quella che Voi rappresentate. A Caivano vivono fior fiori di professionisti, seri e integerrimi, che ricoprono alte cariche nella vita sociale che non possono essere rappresentati da tanto pressapochismo.
L’ultima vicenda che testimonia quanto scritto in questo mio editoriale è la dichiarazione rilasciata al collega Francesco Celiento di “Caivano Press” all’indomani delle sue riflessioni sulla chiusura dell’Isola Ecologica dove, in coro Sindaco e Assessore all’Ambiente, giustificarono la scelta dell’interdizione legata alla Zona Rossa e poi, in netto contrasto con le loro idee, riaprirla, dopodomani, sempre in Zona Rossa.
Il sindaco ha risposto con delle motivazione farfugliate, approssimative e, se il virgolettato riportato dal collega riporta fedelmente lo scritto spedito dal sindaco, anche con un italiano alquanto discutibile: “La chiusura dell’isola ecologica non è stata frettolosa, ma in base al Dpcm. Vero è che stiamo ancora in zona rossa, ma è di natura diversa atteso che il governo ha riaperto comunque le scuole. Quindi all’epoca era assolutamente obbligatorio, oggi è rimesso ad una valutazione più prudenziale”.
Ora, le riflessioni da fare sarebbero tante. Ma un caivanese che possiede un po’ di amor proprio dovrebbe esigere da questo sindaco, oltre al fatto che in sei mesi nulla si è fatto e si sono perse enormi occasioni in termini di fondi sovracomunali, quanto meno chiarimenti circa il nesso tra Isola ecologica e la riapertura delle scuole, cosa vuole dire con Zona Rossa di natura diversa, cosa significa, tradotto in italiano: “oggi è rimesso ad una valutazione più prudenziale” ma soprattutto perché è sempre lui ad intervenire su questioni che molto tranquillamente potrebbe rispondere l’assessore al ramo. Tanto siamo convinti che la qualità delle risposte sarebbe comunque la stessa.
Questo sindaco non può, nella maniera più assoluta, andare avanti prendendo letteralmente per i fondelli la cittadinanza caivanese. Faccia chiarezza una volta e per tutte sulle proprie scelte, anche se possono sembrare incoerenti o impopolari. E laddove dovessero sembrare tali, è da persone intelligenti, ammettere, ogni tanto, anche di aver sbagliato. I cittadini caivanesi ne saranno grati.