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Coronavirus. I controlli dei Nas: tracce di positività su treni e bus

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Il comando dei Carabinieri per la Tutela della Salute ha scoperto tracce di positività al Coronavirus su 32 mezzi di trasporto tra bus e treni in Italia.

È quanto emerge dai controlli effettuati dal comando dei Carabinieri per la Tutela della Salute, d’intesa con il ministero, nell’ambito di una campagna di controlli a livello nazionale per verificare la corretta applicazione delle misure anti-covid sui mezzi di trasporto pubblico.

Le analisi, che hanno interessato 693 veicoli, hanno fatto riscontrare, nello specifico, 65 irregolarità e 66 responsabili sono stati deferiti all’autorità giudiziaria.

Sono inoltre stati rilevati, con tamponi sulle superfici, 32 casi di positività a Roma, Viterbo, Rieti, Latina, Frosinone, Varese e Grosseto.

Come ha riportato Fanpage.it, gli interventi dei Nas dei Carabinieri hanno interessato 693 veicoli, tra autobus urbani ed extraurbani, metropolitane, scuolabus, collegamenti ferroviari locali e di navigazione, ma anche biglietterie, sale di attesa e stazioni metro.

Tra gli obiettivi controllati, 65 hanno evidenziato irregolarità, principalmente connesse con l’inosservanza delle misure di prevenzione al contagio: tra le più frequenti, la mancata esecuzione delle operazioni di pulizia e sanificazione, l’assenza di cartellonistica di informazione agli utenti circa le norme di comportamento ed il numero massimo di persone ammesse a bordo, l’assenza di distanziatori posti sui sedili e di erogatori di gel disinfettante o il loro mancato funzionamento.

Complessivamente sono stati deferiti alle competenti Autorità giudiziarie 4 responsabili di aziende di trasporto, per non aver predisposto le procedure di sicurezza ed igiene nei luoghi di lavoro a favore degli operatori, e sanzionati ulteriori 62 responsabili per irregolarità amministrative, elevando sanzioni pecuniarie pari a circa 25 mila euro.

Tra i tamponi di superficie raccolti, sono stati rilevati 32 casi di positività per la presenza di materiale genetico riconducibile al virus, individuati in autobus, vagoni metro e ferroviari operanti su linee di trasporti pubblici che riguardano tre regioni, e cioè Lazio, Lombardia e Toscana, dal momento che si tratta di mezzi operanti a Roma, Viterbo, Rieti, Latina, Frosinone, Varese e Grosseto.

Il riscontro della presenza di materiale genetico del virus sulle superficie dei mezzi di trasporto, seppur non indice di effettiva capacità di virulenza o vitalità dello stesso, rileva con certezza il transito ed il contatto di individui infetti a bordo del mezzo, determinando la permanenza di una traccia virale.

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