Quattordici anni di carcere per il padre, 10 per la madre, 7 per il fratellastro, mentre la moglie di quest’ultimo, anche lei imputata, è stata assolta. Si chiude così il processo che ha coinvolto un’intera famiglia di Tramonti, in Costiera Amalfitana, provincia di Salerno, per abusi nei confronti della figlia piccola, che oggi ha 10 anni.
Il tribunale di Salerno ha emesso la sentenza due giorni fa, al termine del dibattimento: l’accusa, inizialmente violenza sessuale di gruppo, è stata riqualificata in atti sessuali.
Secondo le ricostruzioni la storia sarebbe cominciata 5 anni fa, quando la piccola aveva appena 5 anni.
La vicenda, estremamente delicata, era emersa nel 2017, in seguito alla denuncia di una vicina di casa con cui la bambina si era confidata.
Gli investigatori, nel corso delle indagini, hanno scoperto un contesto di forte degrado ambientale e sociale: era risultato che la piccola non veniva nutrita adeguatamente, veniva picchiata e che era costretta a badare alla sorellina minore.
Ascoltata durante un incidente probatorio, la bambina aveva raccontato quello che accadeva tra le mura domestiche nei rapporti con gli imputati, parlando quindi delle molestie e degli abusi.
Alla sbarra erano finiti i genitori, il fratellastro e la moglie di quest’ultimo, tutti originari di Nocera Inferiore (Salerno), accusati a vario titolo di violenze fisiche, anche sessuali, e psicologiche. La Procura aveva chiesto complessivamente 45 anni di carcere: 18 anni per il padre, 10 per la madre, 8 per il fratellastro e 9 mesi per la compagna.