Una carriera stroncata troppo presto. Quel maledetto 4 Giugno del 1994 ci lasciava un grande della cultura napoletana. Colui che sarà ricordato insieme ai più grandi interpreti della napoletanità a tutti i livelli. Affianca ancora oggi negli annali e sui dipinti di Napoli, gente come Totò, Maradona, Pino Daniele (suo grande amico) e tantissimi altri.
Ma cosa ha reso così unico, l’attore di San Giorgio a Cremano, Massimo Troisi?
Massimo per chi ha avuto il piacere di vederlo era se stesso, quando guardi un suo film, l’interpretazione sembra così naturale che anche gli errori di linguaggio assumono delle sfaccettature comiche. Non è stato soltanto regista e attore, Massimo aveva un dono, un talento innato: quello di trasformare la sua ironia in arte.
Un modo di fare che in tanti, dopo di lui, hanno cercato di imitare, ma nessuno ha mai raggiunto la sua perfezione. La differenza tra loro e Massimo è che lui ‘non faceva’ lui ‘era’.
40 anni fa, Marzo 1981, uscì nelle sale italiane il film “Ricomincio da Tre” per la regia di Massimo Troisi. Stranamente il film non debuttò a Napoli ma a Messina, al cinema Aurora, che fu la prima città italiana a scommettere sul suo talento.
Inizialmente gli esercenti dell’epoca credettero che, da Roma in su, in pochi potessero apprezzare il talento e l’umorismo di Massimo Troisi. Questo non avvenne e il film fu un successo inatteso. Divenne subito campione d’incassi della stagione 1980/81 con la stratosferica cifra di circa 15 miliardi di lire.