Brusciano

BRUSCIANO. Caso sfiducia al Sindaco. Piccolo: “Se i firmatari sono criminali, il sindaco ha cercato e pregato i criminali” “

Pubblicato

il

BRUSCIANO – Quello che sta accadendo nel Comune del basso vesuviano ha dell’incredibile. Di sindaci sfiduciati per dimissioni di consiglieri comunali se ne vedono ogni anno e in un numero abbastanza consistente ma la sfiducia a Giuseppe Montanile ha attirato le attenzioni nientepopodimenoché del Presidente della Commissione antimafia parlamentare Gennaro Migliore, il quale ha dichiarato: “Deve esserci stata una manovra sotterranea che ha fatto sì che la maggioranza seguisse l’opposizione nella sfiducia, perché fino a qualche ora prima non era evidente che ci fosse una spaccatura all’interno del gruppo che l’ha sostenuto. Parlerò immediatamente con il Ministro dell’Interno poiché Brusciano deve diventare un caso nazionale, è opportuno e necessario restare al fianco di chi lotta per la legalità”.

Insomma dopo la testimonianza del primo cittadino che è servita a far arrestare i due malviventi che avevano sequestrato ed imbavagliato un ragazzo di vent’anni e dopo che allo stesso sindaco gli è stata affidata una misura di vigilanza – in gergo chiamata scorta – l’ex fascia tricolore si era ritagliato la figura di sindaco della legalità e una volta sfiduciato, alcuni organi di stampa di rilevanza regionale, hanno mischiato le carte confondendo l’azione amministrativa dei firmatari delle dimissioni con l’essere integerrimo dell’ex sindaco in occasione dell’evento criminale consumato sul territorio da lui amministrato.

A correre in difesa dell’ex sindaco ci ha pensato anche il Senatore Sandro Ruotolo, sempre attento ai fatti di camorra che avvengono sul territorio e ad essere solidale con chi fa valere i propri sentimenti anticamorra, il quale ha dichiarato: “Incontrerò personalmente il Sindaco di Brusciano per capire meglio le modalità della sua caduta ma soprattutto vado a trovarlo per offrirgli solidarietà. Mi trovo nella sua stessa situazione e so quanto bene faccia ricevere solidarietà. Un altro segnale da tenere conto è quello che la maggioranza invece di fare squadra intorno alla figura del sindaco, proprio nel momento del bisogno lo lascia da solo, esponendo la città ad un altro problema quello della qualità umana della classe dirigente. A Brusciano c’è una presenza non nascosta, non silenziosa della criminalità organizzata che è presente nella 219 con lo spaccio di droga ed è giusto che lo Stato apponga la propria bandierina”.

Un caso spinoso per chi vorrebbe sapere la verità o su chi vorrebbe sapere realmente come stanno le cose. Noi di Minformo, sappiamo benissimo che molte volte, quasi sempre, la verità sta nel mezzo, ma forse, meglio di chiunque altIro sappiamo come vanno le cose dal punto di vista politico. In realtà il Senatore Sandro Ruotolo da vero giornalista qual è fa un errore grossolano dichiarando di andare solo dal Sindaco per sapere come stanno le cose. Un buon giornalista, ma anche qualsiasi giudice lo farebbe, dovrebbe ascoltare sia l’ex sindaco che chi l’ha sfiduciato, aggiornarsi meglio sull’ultimo periodo amministrativo del comune bruscianese e poi trarre le proprie conclusioni: se si tratta di decisioni legate alla criminalità organizzata o un argomento squisitamente politico. Così come dovrebbe informarsi meglio il deputato Gennaro Migliore sull’esistenza di un documento protocollato dai sei della maggioranza la sera prima della firma dal notaio per cercare di appianare le cose. D’altronde il partito di Renzi ci ha abituati al fatto di non sapere le cose che avvengono sui territori visto che alle scorse elezioni il partito centrale di Italia Viva era ignara del fatto che a Caivano concorreva alle amministrative in coalizione col Movimento 5 stelle (unico Comune in Italia).

Premesso che a tutti fa piacere avere un sindaco anticamorra alla guida della propria città, ma lo stesso non vuol dire che chi critica il resto dell’operato o del non operato della fascia tricolore sia a favore della camorra. Tanto è vero che tra i Consiglieri di opposizione si conta anche un giudice che è stato Presidente del Tribunale di Sorveglianza, così come tra i firmatari delle dimissioni c’è stata una Consigliera di maggioranza candidata proprio nella lista del Sindaco Montanile. Quindi tutti da segnalare secondo il Senatore Ruotolo o chi vorrebbe che a Brusciano arrivasse la Commissione d’Accesso?

Per saperne di più abbiamo contattato uno dei firmatari di maggioranza Domenico Piccolo che davanti ai nostri microfoni dichiara: “Secondo il mio modesto avviso essere dediti alla legalità, avere uno spirito integerrimo e una visione anticamorra nella gestione della cosa pubblica non deve essere un requisito ma una precondizione di qualsiasi persona che voglia regolare la vita pubblica della propria città. Premesso questo, ritengo opportuno precisare, che all’interno del programma condiviso col primo cittadino – discusso e approvato quando fu l’ex sindaco a chiedere la nostra adesione al progetto – il contrasto alla criminalità organizzata era al primo posto nell’ordine delle priorità e al netto della denuncia/testimonianza fatta dal primo cittadino in merito all’evento criminale registrato poco tempo fa – tra l’altro comportamento innato di tutte le persone perbene e integerrime e non solo quello dei sindaci – per rendere la città più vivibile e attuare indirizzi tali a riqualificare il territorio dal punto di vista sociale nulla è stato fatto. Così come dal punto di vista amministrativo, in questi tre anni, si è solo perso tempo a trovare gli equilibri giusti tra esecutivo e legislativo, con la speranza di poter amministrare un giorno in piena serenità. Troppe occasioni sprecate e troppi fondi sovracomunali persi per l’inerzia della macchina burocratica. Ma anche qui sento di dare la colpa alla politica assumendomi la mia parte di responsabilità. Poiché è compito della politica, del sindaco in primis, controllare che ogni singolo funzionario/dirigente faccia il proprio dovere, in caso contrario avere il coraggio di ruotare le responsabilità dei settori così come previsto dall’ANAC.

Inoltre ci tengo a precisare – continua l’ex consigliere – he le nostre dimissioni sono state dettate da un senso di responsabilità nei confronti dei nostri concittadini. Per troppo tempo la città è stata ferma al palo e al di là delle dietrologie o strumentalizzazioni che addetti ai lavori e stampa possano fare nei confronti dei firmatari, la motivazione della sfiducia all’ex sindaco è puramente politica. La non attuazione dei principali punti programmatici ha portato sei di noi, non uno o due, sei consiglieri di maggioranza a porre fine a questo logorio. Se poi, vogliamo confondere le cose, se si vuole strumentalizzare la sfiducia del sindaco facendo leva sulla connivenza con la criminalità organizzata dei firmatari, posso solo sorridere, poiché visto che 14 consiglieri su 16 lo hanno sfiduciato e visto che i Consiglieri comunali sono l’espressione del popolo nelle istituzioni, allora vuol dire che per il 90% Brusciano è abitato da conniventi con la criminalità e che fino ad ora, fino ad un momento prima delle firme dal notaio, il Sindaco era ben felice di amministrare con dei criminali, dato che sono ben noti i suoi tentativi sovracomunali per cercare di trovare la quadra dell’equilibrio giusto. Menomale che la parte sana della città conosce le storie personali e professionali di ognuno di noi, compreso il primo cittadino, in maniera tale che ognuno di noi non si faccia distrarre dalle classiche chiacchiere da marciapiede e si concentri esclusivamente sul futuro della nostra comunità”.

Rispondi

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Popolari

Exit mobile version