L’ex presidente francese Nicolas Sarkozy è stato condannato oggi a 3 anni con l’accusa di corruzione. Nello specifico, era accusato di corruzione per lo scandalo delle intercettazioni in cui avrebbe corrotto un giudice per avere informazioni su inchieste che lo riguardavano e quindi coperte dal segreto istruttorio. La pubblica accusa aveva chiesto, nei suoi confronti, una pena di 4 anni di reclusione di cui la metà da scontare alla condizionale: il governo di Parigi invece, ha deciso che la condanna per l’ex premier sia di 3 anni di cui uno solo da scontare, mentre per gli altri due scatterà la condizionale. Pertanto, egli potrà scontare la sua pena ai domiciliari e con un braccialetto elettronico, anche se non è da escludere che il tutto venga tramutato in regime di semilibertà con i lavori socialmente utili.
Gli altri condannati sono l’avvocato Thierry Herzog e il magistrato Gilbert Azibert. Dalle intercettazioni è emerso che Sarkozy voleva avere informazioni sull’inchiesta riguardante un possibile finanziamento proveniente dalla Libia alla sua campagna elettorale del 2007. In particolare, sfruttando il suo ruolo come capo dello Stato e il prestigio acquisito, egli tentò di definire un patto di corruzione e traffico d’influenze dal quale si è sempre dichiarato estraneo.
Si tratta del secondo presidente francese a subire una condanna penale dopo quella comminata a Jacques Chirac nel 2011, a cui vennero inflitti in quel caso due anni, per alcune assunzioni di favore al comune di Parigi, anche se alla fine non ha mai dovuto scontare la pena.