NAPOLI – Ieri nel suo consueto appuntamento web settimanale delle 14:45 il Governatore De Luca ha annunciato la chiusura delle scuole a partire da Lunedì 1 Marzo. Troppi contagi e ben quattro bambini contagiati dalla variante inglese. La paura del Presidente della Regione è quella di un’imminente diffusione del contagio anche tra i bambini e quindi è meglio chiudere e ritornare alla famosa DAD. Ma è sicuro che questa sia l’unica soluzione? Ma soprattutto. Il Governatore De Luca può farlo?
Come sempre non sono d’accordo i comitati No Dad che già hanno fatto sapere di voler ricorrere di nuovo al TAR affinché si faccia valere la volontà dello Stato e non quella voglia di scavalcare le leggi che tanto appassiona lo sceriffo salernitano.
Infatti, come stabilito il 24 Febbraio scorso dalla Corte Costituzionale, in merito ad un ricorso fatto dal governo contro la Valle d’Aosta, a determinare le misure di contrasto al contagio deve essere lo Stato e non le Regioni. I legislatore regionale non può, nella maniera più assoluta, invadere con le proprie leggi ciò che viene disciplinato in materia di Covid visto che è un problema globale. Pertanto l’intera competenza legislativa viene affidata esclusivamente allo Stato a titolo di profilassi internazionale.
A tal proposito, prima del Governatore De Luca, ci ha già tentato il suo collega Michele Emiliano in Puglia ed il Tar, dopo alcuni ricorsi fatti da comitati ed addetti ai lavori, ha accolto le rimostranze presentate ed intimato il governatore pugliese a riaprire le scuole.
Per quanto riguarda la Campania, il braccio di ferro tra De Luca ed il Tar assume sempre di più l’immagine di una questione politica. C’è chi parla del fatto che il governatore campano sia di nuovo sul piede di guerra istituzionale poiché tra i sottosegretari, nominati tre giorni fa, non figura il nome del figlio Piero.
Con la sua decisione il governatore De Luca non tiene neanche conto del disagio causato sui territori ai vari sindaci che fino al giorno prima erano stati invitati, anche contro le mamme del Si Dad, a tenere le scuole aperte e ad osservare gli alert dell’Unità di Crisi della Regione Campania che dovevano tener conto di tre indicatori fondamentali: l’incidenza locale rispetto alla media regionale; la percentuale dei tamponi positivi rispetto alla media regionale e la densità abitativa. I Comuni dovevano essere tenuti a verificare tali indicatori ogni lunedì, e qualora questi superavano il valore di soglia regionale, analizzavano l’andamento per fasce d’età e in base a quello si dovevano adottare strategie di contenimento della diffusione virale.
Da un giorno all’altro De Luca stravolge le carte in tavola per i Sindaci e per chi era già oggetto di strumentalizzazione da parte delle opposizioni, queste ultime hanno trovato terreno fertile accusandoli di negazionismo e sprovvedutezza.
Governare non è mai facile e farlo a livello regionale diventa ancora più complicato, se poi si comincia ad usare la propria posizione per aprire fronti istituzionali o bracci di ferro inutili e dannosi è la fine. Il periodo è già quello che è, almeno si spera nel buon senso di chi è tenuto a tutelare la nostra salute.