Il nome di Mario Draghi non era benvoluto dai Cinque Stelle. Ancora oggi all’interno del partito di Grillo c’è una sorta di spaccatura tra chi appoggia il nuovo governo e chi invece fa rottura col resto del gruppo. È un po l’esempio di Alessandro di Battista, da sempre un oppositore all’interno del Movimento stesso, spesso in disaccordo con le scelte prese dai Di Maio e Crimi del caso.
In seguito alle consultazioni, però, i pentastellati hanno cambiato in appena 72 ore il loro atteggiamenti. Adesso si fa quadrato attorno al nuovo premier e il M5S è pronto ad entrare nella nuova maggioranza.
Secondo il quotidiano La Stampa Mario Draghi, avrebbe rassicurato in prima persona il leader dei 5S, Beppe Grillo, parlando di un piano di rafforzamento del reddito di cittadinanza, e non di una possibile abolizione dello stesso.
Ma, in effetti, come vi avevamo raccontato in un precedente articolo(clicca qui), Draghi non è mai stato contrario a sussidi per i meno abbienti.
Ci sarebbe poi una nuova idea: il ministro per i giovani, ipotesi che piace anche al Movimento.
Non ci sarebbe dunque alcun elemento oggi per pensare che il premier incaricato metta il reddito di cittadinanza in discussione. Circa 3 milioni di italiani possono stare tranquilli. Piuttosto con Draghi si spera che venga trovato quel famigerato ‘percorso di lavoro’ che porterebbe ad un posto effettivo in tempi congrui, il punto più critico dell’attuale RDC.